E' stato iscritto questa mattina nel registro degli indagati per omicidio volontario l'ultrà del Napoli di 25 anni che sarebbe stato alla guida della Volvo V40 station wagon, sequestrata ieri nel capoluogo campano, che avrebbe investito l'ultrà varesino Daniele Belardinelli durante gli scontri di Santo Stefano fra i tifosi di Inter e Napoli nei pressi dello stadio di San Siro. Con lui, in macchina, ci sarebbero state altre tre persone.
A dare un'accelerata alle indagini, l'interrogatorio di mercoledì dell'ultrà dell'Inter Marco Piovella che davanti al Gip del tribunale di Milano aveva raccontato quanto successo e visto durante i tafferugli avvenuti in Via Novara a Milano la sera di Santo Stefano: gli scontri tra gli ultras dell'Inter e del Napoli (Piovella, leader della Curva Nord nerazzurra, è in carcere perché ritenuto uno dei responsabili dei disordini), l'investimento di Daniele Berardinelli e il suo trasporto in ospedale prima del decesso. Indagini che, in colloborazione con la Procura di Napoli, hanno condotto all'individuazione della macchina incriminata e al suo sequestro avvenuto nella giornata di ieri. Oggi, dunque, l'incriminazione a carico dell'ultrà napoletano.
Il 25enne, residente a Napoli, è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio volontario anche a garanzia, come atto dovuto, per poter effettuare tutti gli accertamenti tecnici, anche irripetibili, alla presenza di legali e consulenti difensivi. Secondo l'ipotesi dell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dai pm Rosaria Stagnaro e Michela Bordieri, il tifoso napoletano era alla guida della Volvo V40 che avrebbe schiacciato l'ultrà del Varese Belardinelli, che era in prima fila nell'agguato degli ultras interisti contro quelli napoletani in via Novara, vicino allo stadio Meazza.
In macchina con il giovane c'erano altri tre ultras napoletani. Decisive per arrivare all'individuazione dell'auto e quindi del presunto investitore sono state le analisi delle immagini che hanno ripreso gli scontri e le testimonianze che avrebbero smentito anche il tentativo del giovane di affermare che non era presente quella sera a Milano. Tra l'altro, gli investigatori della Digos stanno anche verificando l'ipotesi che il giovane abbia cercato di cancellare le tracce dell'investimento.
Ora importanti, infatti, saranno anche i rilievi della polizia scientifica sulla macchina, intestata in leasing al padre del 25enne, che ha 60 anni. Gli inquirenti, inoltre, dovranno effettuare anche approfondimenti sulla dinamica dell'investimento e nel caso emergesse che si è trattato di un incidente, l'accusa potrebbe anche essere riqualificata da omicidio volontario, ipotesi 'tecnica' che consente di svolgere tutte le indagini, a omicidio stradale.