Sono complessivamente otto le persone indagate a Napoli nell'ambito delle indagini sulla morte di Daniele Belardinelli, investito durante gli scontri che hanno preceduto la partita Inter-Napoli. Sono indagati i 5 tifosi azzurri, tra cui un minorenne, che erano a bordo della Volvo V40 sequestrata dalla magistratura e anche altri tre che viaggiavano a bordo di una seconda auto del convoglio, ritenuta coinvolta nell'incidente.
Le indagini degli investigatori sono destinate ad allargarsi: nei prossimi giorni verranno sentite altre persone. Il nodo della questione sta nel fatto che gli indagati si rimpallano la responsabilità su chi fosse alla guida della Volvo V40 sotto sequestro. Nessuno ha ammesso di aver investito Belardinelli. Per gli otto tifosi azzurri indagati si ipotizzano il reato di omicidio volontario e rissa.
Intanto sono stati concessi i domiciliari a Luca Da Ros, il tifoso dell'Inter arrestato per gli scontri del 26 dicembre. Lo ha deciso il gip Guido Salvini dopo il lungo interrogatorio davanti ai pm. Da Ros ha collaborato con i magistrati. "Su un album fotografico di 34 persone ne ha riconosciuti 7-8" di ultras della curva, "alcuni dei quali hanno partecipato" all'assalto, ha detto il suo legale.
L'avvocato Alberto Tucci ha anche chiarito che il suo assistito, 21 anni, ha riconosciuto tra le foto anche quella di Nino Ciccarelli, capo dei 'Viking' della curva nord, oltre "gli altri tre soggetti che erano in macchina con lui, tra cui 'Giotto'", ossia colui che avrebbe anche portato in ospedale Belardinelli, poi morto dopo l'investimento. Da Ros, secondo il legale, interrogato ieri dai pm ha detto che lui non sapeva se l'agguato fosse stato preordinato o meno, anche perché "gli ultras accedono a queste notizie mano a mano che salgono la scala gerarchica". Per Da Ros, come riferito dal difensore, "non esiste una cupola nella curva interista, la curva è una grande famiglia, però c'è un gruppo ristretto che organizza e dentro questo gruppo ci sono soggetti che tra loro si interfacciano".
Da Ros ha parlato ai pm dei quattro gruppi storici della Curva Nord, ossia i Boys, i Viking, gli Irriducibili e Brianza Alcolica, "ognuno con un capo". Da Ros avrebbe anche riferito che Franco Caravita, leader dei Boys, non sarebbe stato presente all'assalto. Dopo la concessione dei domiciliari da parte del gip al 21enne, il suo legale ha spiegato che a suo dire "non c'è un eccessivo timore per l'incolumità di Da Ros", e ha concluso: "Lui ha detto tutto ciò che sapeva e confermerà le dichiarazioni nel corso delle indagini".