Il miglior Belinelli della stagione non basta ai San Antonio Spurs. L'azzurro ne mette 24, ma OKC si prende la rivincita sui texani dopo la maratona di due giorni fa e si impone 122-112. Sono 23, invece, i punti di Gallinari nella sconfitta per 104-109 dei Clippers contro Detroit. A Ovest, cade Denver, sorpresa 102-93 da Phoenix, male Boston, che incassa la seconda sconfitta consecutiva contro Orlando: 103-105 il punteggio in favore dei Magic.
OKLAHOMA CITY THUNDER-SAN ANTONIO SPURS 122-112
La vendetta, si sa, è un piatto che va servito freddo. Per uno scherzo del calendario, però, Oklahoma City aveva la possibilità di redimersi contro i San Antonio Spurs a due giorni di distanza dalla maratona che li aveva visti soccombere in Texas dopo due overtime e ha deciso di cogliere al volo l'occasione. Alla Chesapeake Energy Arena, i Thunder si impongono 122-112 sui grigioneri, nonostante il miglior Marco Belinelli della stagione. Il cecchino da San Giovanni in Persiceto ne mette 24 (8/10 dal campo e 4/6 dalla lunga distanza), scollinando per la prima volta sopra i 20 punti da quando è tornato a San Antonio. Il mattatore assoluto della sfida, però, è il tedesco Dennis Schroder, che segna tutti i suoi 19 punti nel secondo tempo, propiziando la rimonta dei Thunder, che avevano chiuso i primi due quarti sotto di 9 lunghezze. Non riesce a ripetere l'exploit da 56 punti dell'altra notte, invece, un silente LaMarcus Aldridge, che si ferma a 18 punti, mentre per OKC il miglior marcatore è il solito Russell Westrbrook, che non raggiunge la tripla doppia, ma chiude comunque con statistiche di tutto rispetto: 24 punti e 10 rimbalzi.
LOS ANGELES CLIPPERS-DETROIT PISTONS 104-109
Detroit interrompe la striscia di quattro sconfitte consecutive, trascinata dalla serata di grazia di un incontenibile Blake Griffin. Tornato nella sua Los Angeles, che lo accoglie tributandogli una doppia ovazione da brividi, il numero 23 chiude con una prova monstre da 44 punti, che permette ai Pistons di piegare le resistenze dei Clippers e di sbancare lo Staples Center 109-104. Che non sarebbe stata una partita come tutte le altre per Griffin lo si capisce subito, visto che il grande ex parte fortissimo, piazzando 15 punti nel solo primo quarto. Dall'altra parte, è Danilo Gallinari, autore di una prova da 23 punti e 6 rimbalzi a provare a tenere a contatto i Clippers, che riescono a rosicchiare punto dopo punto, portandosi addirittura in parità negli ultimi minuti del quarto periodo, anche grazie al solito contributo di Williams dalla panchina. A scrivere la parola fine, però, è ancora Griffin, che, con una giocata di energia, salva in tuffo il pallone che consegna il possesso decisivo ai ‘Pistoni’. Per Detroit, da segnalare anche la doppia doppia di un Drummond da 20 punti e 21 rimbalzi, mentre per i Clippers, oltre a Gallinari, scollinano quota 20 anche Harrell (21) e Williams (22).
DENVER NUGGETS-PHOENIX SUNS 93-102
La sorpesa della notte, però, arriva dall'Arizona, dove la peggiore squadra della Western Conference, i Phoenix Suns, sorprende la capolista Denver 102-93 al termine di una gara condotta dall'inizio alla fine. Ancora senza Devin Booker, il migliore giocatore della squadra, partono subito fortissimo i Suns, che arrivano a toccare la doppia cifra di vantaggio all'inizio del secondo periodo, grazie ai canestri di Oubre Jr. e al talento offensivo di un ispirato DeAndre Ayton, che chiude con una doppia doppia da 22 punti e 13 rimbalzi. Denver continua a restare sotto in doppia cifra, fino alla tripla di Nikoa Jokic (23 punti e 10 rimbalzi per il centro serbo) a 5 minuti dalla sirena finale, che firma il -8, e alimenta i sogni di rimonta dei Nuggets. A scrivere la parola fine sulla partita, però, è ancora una volta Kelly Oubre Jr, che si mangia il ferro e chiude con una doppia doppia da 26 punti e 11 rimbalzi. Per Denver supera i 20 punti anche Malik Beasly (21), mentre si ferma a quota 12 un Jamal Murray estremamente falloso al tiro (4/17 dal campo per la guardia dei Nuggets).
MEMPHIS GRIZZLIES-MIAMI HEAT 108-112
Dopo la vittoria contro i San Antonio Spurs che aveva portato un po' di sereno dalle parti di Memphis, i Grizzlies tornano a incassare un altro ko. Questa volta, a imporsi sono i Miami Heat, che chiudono i conti sul 108-112 finale. La partita corre lungo i binari dell'equilibrio e solo il buzzerbeater di Wade consente a Miami di chiudere avanti 61-63 all'intervallo lungo. Il momento decisivo, però, arriva nell'ultima frazione quando le triple di Conley permettono a Memphis di impattare a quota 108. Qui, ci pensa la premiata ditta Wade-Richardson a piazzare le due giocare decisive: il numero 3 difende bene su Shelvin Mack, costringendolo alla palla persa, mentre il numero 0 cattura il rimbalzo decisivo e poi chiude i conti dalla lunetta del tiro libero. Per Miami, il miglior marcatore è Justise Winslow, che confeziona una prova da 26 punti, alla quale aggiunge anche 7 rimbalzi. Tra le fila dei Grizzlies, sono 24 i punti di JaMychal Green, mentre Mike Conley chiude a quota 22 punti, con 7 assist. Successo numero 21 per Miami, che supera il 50% di vittorie, Grizzlies sempre penultimi a Ovest.
BOSTON CELTICS-ORLANDO MAGIC 103-105
Seconda sconfitta consecutiva per i Boston Celtics, che devono alzare bandiera bianca all'Amway Center di Orlando contro i Magic: 105-103 il punteggio finale. Sembra tutto facile per i biancoverdi che, grazie a un Kyrie Irving in pieno controllo della partita, riescono a viaggiare con un comodo vantaggio in doppia cifra per gran parte del match. Decisiva la rimonta nel quarto periodo, in cui i Magic, trascinati dai 28 punti e 12 rimbalzi di Aaron Gordon riescono a colmare il gap prima del convulso finale. Qui, con i suoi avanti di un punto, Evan Evan Fournier rischia di perdere il pallone ma riesce a servire Nikola Vucevic, che subisce fallo e va in lunetta. Il centro serbo trasforma il primo ma sbaglia il secondo, lasciando due 2 secondi abbondanti all'attacco dei Celtics per provare a costruire il canestro della vittoria. La preghiera di Tatum finisce contro il ferro e per Boston non c'è più tempo. 25 punti e 6 assist per Kyrie Irving, ai quali si aggiunge la doppia doppia del veterano Al Horford, che chiude con 10 punti e 11 rimbalzi.
MINNESOTA TIMBERWOLVES-NEW ORLEANS PELICANS 110-106
Quella tra T-Wolves e Pelicans è la sfida che mette di fronte due dei centri che domineranno la Nba negli anni a venire. Da una parte, Anthony Davis, già stella affermata e uomo indicato da James come primo obiettivo per il re-building dei Lakers, dall'altra Karl-Anthony Towns, il lungo forse più completo di tutta la lega. La sfida non tradisce le attese, visto che entrambi chiudono con numeri da capogiro: sono 30 i punti di Davis con 14 rimbalzi, mentre dall'arta parte ne arrivano 27 con 27 rimbalzi per Towns, che piazza anche la stoppata decisiva su Davis nel finale. Alla sirena, a fare festa è Minnesota, che si impone 110-106 e conquista la sua vittoria numero 21 in stagione regolare, che permette di staccare proprio i Pelicans in classifica e di mettere nel mirino i Los Angeles Lakers per quell'ultimo posto nei palyoff all'Ovest, che sembra alla portata di almeno tre/quattro squadre.
CHARLOTTE HORNETS-SACRAMENTO KINGS 97-104
Tra i candidati a detronizzare i Lakers ci sono anche i Sacramento Kings, che restano sopra al 50% di vittorie grazie al successo per 104-97 contro gli Charlotte Hornets. Partono subito forte i californiani, che chiudono il primo quarto con 35 punti a referto, salvo poi subire il rientro di Charlotte, guidata dal solito, inesauribile Kemba Walker (31 punti con 4 assist). Il break decisivo arriva, però, al rientro dagli spogliatoi: la coppia De'Aron Fox-Buddy Hield mette a ferro e fuoco la difesa di Charlotte, incapace di trovare le contromisure alle razzenti guardie dei Kings, che pungono in contropiede e da dietro l’arco. Alla sirena saranno 21 i punti di Hield, bissati dai 21 della 'Volpe'. Il miglior marcatore per i Kings è però Bogdan Bogdanovic, che chiude con 22 punti e un eccellente 4/7 da 3. Le brutte notizie per Charlotte rischiano di non finire con la sconfitta, visto che proprio Walker è costretto a lasciare il parquet nel finale per una botta al costato che dovrà essere rivalutata nelle prossime ore.
CHICAGO BULLS-UTAH JAZZ 102-110
E per quel famoso ottavo posto a Ovest, guai a dimenticarsi degli Utah Jazz, che superano Chicago 102-110 e restano nella scia dei Lakers. Il mattatore dell'incontro è Donovan Mitchell che, prima regala un paio di scarpe a una piccola tifosa di Chicago sugli spalti, e poi, una volta sul parquet, domina la partita, chiudendo con 34 punti a referto, a cui aggiunge anche 6 assistenze. L'allungo decisivo per Utah arriva solo nel finale, grazie alla bomba di Ingles, che regala 13 lunghezze di vantaggio ai Jazz, spegnendo i sogni dei Tori. Al trentello di Mitchell, si aggiunge la doppia doppia da 15 rimbalzi e 16 assist di Rudy Gobert, mentre Kyle Korver completa il quadro con 16 punti. Dall'altra parte, il miglior marcatore è Zach LaVine, che chiude con 21 punti, ai quali si aggiungono i 16 dell'ottimo Markkanen.