Liga: il Barcellona vince e Messi fa 400 in Liga, Atletico e Real Madrid rispondono

Nel 3-0 sull'Eibar arriva la cifra tonda per Leo, record assoluto. Griezmann abbatte il Levante, i Blancos battono 2-1 il Betis

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Bella vittoria del Barcellona sull'Eibar, con l'Atletico Madrid (reduce dalla vittoria sul Levante, 1-0 grazie al rigore di Griezmann) che resta a -5. L'uomo del giorno è Lionel Messi, che al 53' segna il gol numero 400 in Liga. A Siviglia un brutto Real Madrid abbatte il Betis nel finale: il 2-1 è segnato all'88' da Ceballos. Piange ancora il Siviglia, alla terza consecutiva senza vittorie: a Bilbao vince l'Athletic (doppietta di Williams).

Lionel Messi scrive di suo pugno un altro capitolo della storia del calcio spagnolo. Al Camp Nou contro un ottimo Eibar il fuoriclasse argentino segna infatti il suo 400° gol nella Liga, ovviamente tutti con il Barcellona. E nessuno era mai riuscito a raggiungere questo traguardo. Ma contro un buon Eibar il Barça fatica più di quanto il 3-0 lasci sospettare, soprattutto nel primo tempo. Il primo squillo dei catalani arriva all'8': punizione di Messi per la spizzata di Piqué, con palla larga di poco ma azione fermata per fuorigioco. L'Eibar poi tiene il campo e gioca con personalità al cospetto della capolista, creando grattacapi soprattutto sulle fasce grazie agli ispiratissimi Orellana e Cucurella. Quest'ultimo in particolare, prodotto della cantera blaugrana, prova a non sfigurare davanti all'idolo Messi e in diverse circostanze ci riesce. Quando il Barça si accende, però, fa male: come al 19', quando con quattro tocchi di prima si porta in vantaggio. Busquets serve in profondità Suarez, tacco per Coutinho, immediata apertura a sinistra per lo stesso Suarez che con il gran destro in caduta fa 1-0. Ma l'Eibar non ci sta e, come detto, reagisce: al 28' arriva la bella girata di testa di Sergi Enrich che sfiora il palo. Al 40' trema ancora il Barça, con Jordan imprendibile a sinistra e, al secondo tentativo, la palla che arriva a Sergi Enrich: colpo di testa su cui deve chiudere Lenglet a rotta di collo. I padroni di casa si rivedono solo a fine tempo: triangolo Suarez-Coutinho, quest'ultimo entra in area e va giù sul contatto con Pena. Fischia il Camp Nou, il brasiliano se la prende ma nemmeno troppo e l'arbitro fa proseguire. Nel secondo tempo l'Eibar vuole continuare a stupire, ma il Barcellona è il Barcellona: così al 53' Suarez ruba palla a centrocampo e punta l'area, triangola con Coutinho e quindi appoggia a Messi. A Leo basta fare cinque passi e incrociare con il sinistro in porta per fare 2-0, 17 gol su 17 presenze nell'attuale campionato e soprattutto 400 reti in carriera in Liga: a nessuno, nella storia del massimo campionato spagnolo, era mai riuscito. Solo a questo punto l'Eibar si scioglie: due volte Suarez e ancora Messi vanno vicinissimi al 3-0. Poi al 59', su una corsa di Sergi Roberto, Bigas cade sul pallone e concede rimessa laterale. Lo stesso Sergi è velocissimo nella battuta per Suarez, l'uruguaiano entra in area dalla fascia e trova un angolo impossibile per battere Riesgo con l'esterno destro e chiudere la personale doppietta. De Blasis prova a mettere in difficoltà Ter Stegen con un bell'inserimento al 74' con tanto di pericolosa incornata, ma la partita non ha più nulla da raccontare. Il Barcellona vince ancora e Messi si siede una volta di più sul trono del club e del calcio spagnolo tutto.

Partenza con le marce alte per l’Atletico di Simeone, con la zona sinistra del campo, dove gioca Vitolo, individuata dal Cholo come quella su cui insistere per aprire la combinazione difensiva del Levante che da subito fa capire di voler impostare una gara di contenimento. Al 5’ il piano partita dell’Atletico viene subito messo in pratica, con Vitolo che taglia verso il centro da sinistra, serve Correa che entra in area e mette in mezzo basso per Griezmann. Il francese accarezza il pallone con il sinistro quel tanto che basta per farlo scorrere verso la porta, ma la traiettoria è larga di pochissimo. All’11 ancora Vitolo, ancora a convergere da sinistra, questa volta l’assist è per Koke che controlla di destro in corsa e con il sinistro incrociato batte Oier in uscita. Il Wanda esulta e festeggia, ma il VAR richiama il direttore di gara Prieto Iglesias. On field review e rete annullata per un fallo a inizio azione di Rodrigo a centrocampo. L’episodio sembra sedare l’Atletico Madrid e ravvivare il Levante che prova a uscire dalla pressione dei padroni di casa. Primo tentativo al 25’ con Roger Martì che però verifica solo che Oblak non sia distratto dalla pochezza offensiva degli ospiti. L’Atletico controlla ritmi e tempi di gioco della partita, arrivando all’intervallo con il solo cruccio di dover sbloccare il punteggio. Il secondo tempo parte come il primo, con l’Atletico che attacca da sinistra e si mette nelle mani di Vitolo e delle sue accelerate palla al piede. L’esterno di Simeone trova sempre spazio alle spalle del centrocampo del Levante, è servito quasi sempre con i tempi giusti e può quindi puntare il diretto avversario a piacimento. Al 57’ calcio di rigore per i Colchoneros e ancora una volta l’episodio che dà la svolta alla gara si origina dalla parte sinistra dell’attacco di Simeone. Thomas entra in area e prova a mettere in mezzo il pallone, Vukcevic entra in scivolata e tocca con il braccio. Prieto Iglesias ci pensa qualche secondo, poi indica il dischetto, tra le proteste dei giocatori del Levante. Nessuna protesta, invece, sulla trasformazione di Griezmann che calcia forte a incrociare sotto la traversa e batte Oier. Quinta gara di fila a segno, prima volta in carriera che il francese evidenzia una striscia del genere, 14 gol in stagione di cui 9 nella Liga. L’Atletico in questo momento è Griezmann, autore di tutti gli ultimi sei gol realizzati dalla squadra di Simeone. Non solo attacco però, perché il francese è uomo ovunque, educato da Simeone anche a lavorare con la squadra in fase di recupero del pallone. Vedere per credere il contropiede concluso al 67’ dal solito movimento a rientrare di Vitolo che dal limite calcia fuori non di molto, ma avviato da un recupero palla proprio di Griezmann vicino all’area di rigore di Oblak. Lo sloveno mantiene il risultato al 70’, quando l’Atletico si fa trovare scoperto sul settore di destra della propria difesa, lì dove Morales scende palla al piede fin dentro l’area. Dribbling secco a rientrare e conclusione che però viene respinta proprio da Oblak, qualche passo fuori dalla linea di porta per coprire più specchio possibile. All’81’, infine, Godin (solo applausi per lui dal pubblico nonostante la quasi certezza del suo passaggio all’Inter nella prossima stagione) respinge un tentativo a botta sicura da dentro l’area di Bardhi e permette così all’Atletico Madrid di vincere una gara fondamentale per portarsi a soli due punti dal Barcellona capolista. Si attende ora la risposta di Messi e compagni.

Piuttosto brutto e molto fortunato: questo il giudizio finale sul Real Madrid di Santiago Solari, che a Siviglia si presenta con sette assenze tra infortuni e squalifiche e un nuovo sistema di gioco, un 3-5-2 caratterizzato da poco possesso palla (appena il 30% nel primo tempo, percentuale che nella ripresa scende addirittura intorno al 20%). E se prima dell'intervallo arrivano almeno molti tiri in porta, la ripresa certifica i moltissimi problemi della più recente versione dei Blancos. Che pure iniziano la partita nella maniera migliore: al 13' Carvajal va al tiro ma viene murato, sul pallone piomba Modric che con un siluro mancino non lascia scampo a Pau Lopez. In vantaggio, il Real si chiude e aspetta. Ma potrebbe anche raddoppiare al 35', quando Vinicius lancia in campo aperto il giovane Valverde che, solissimo davanti al portiere, cincischia e si fa recuperare in scivolata da Barragan. Il Betis cresce e al 42' la punizione mancina di Canales spaventa Keylor Navas. Poi, a pochi istanti dall'intervallo, un nuovo inconveniente: Benzema cade male a terra e si infortuna dolorosamente a una mano. Alla ripresa Solari non manda in campo Isco, che resterà in panchina per tutto il match al pari di Marcelo, ma l'esordiente Cristo Gonzalez. La scelta non paga e il Betis inizia a fare sul serio: al 60' un gran sinistro di Guardado finisce a lato di poco, al 67' i padroni di casa pareggiano. Canales scatta sul filo del fuorigioco, riceve un pallone in profondità e allunga il sinistro anticipando Navas. Il Var conferma il gol, e il Betis continua ad attaccare: gli andalusi provano anche a vincerla, mentre Solari in campo non manda i big Marcelo e Isco, ma i giovani Brahim Diaz e Daniel Ceballos. Proprio quest'ultimo, nato e cresciuto sportivamente al Betis, si incarica all'88' di tirare una punizione su cui Pau Lopez sbaglia tutto sul suo palo: il pallone termina in rete, Ceballos quasi si scusa con il suo stadio, ma Solari lo deve ringraziare. Il Real Madrid vince, e la settimana del suo allenatore sarà forse diversa grazie alla rete del centrocampista 22enne.

L'Athletic Bilbao si è imposto per 2-0 con una doppietta di Inaki Williams, gol al 23' del primo tempo e al 39' della ripresa. Inutile, per gli andalusi guidati da Pablo Machin, l'esordio del nuovo arrivato (dal Barcellona) Munir El Haddadi, mandato in campo dall'allenatore al 35' della ripresa al posto del numero 7 Mesa.