Serie A, l’Aia sul caso Gavilucci: “Non condividiamo, decideremo se impugnarla”

L’Associazione Italiana Arbitri ha anche espresso rispetto verso la sentenza del Caf che ha dato ragione al fischietto italiano

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La storica sentenza del Caf che ha accolto il ricorso del direttore di gara Gavillucci ha sorpreso tutti. Anche l’Associazione Italiana Arbitri che in attesa della motivazioni ha espresso rispetto verso la decisione della Corte d’Appello Federale riservandosi però di impugnarla. Vedremo se Gavillucci tornerà ad arbitrare in Serie A: potrebbe farlo anche subito ma prima dovrà sostenere tutti i test fisici e le visite mediche a cui non è stato sottoposto la scorsa estate in quanto escluso dall'organico.

Questo il comunicato integrale dell’Aia: “L’Associazione Italiana Arbitri, tramite il suo Presidente Marcello Nicchi, prende atto della decisione con cui la Corte Federale di Appello, presieduta da Sergio Santoro, che ha annullato la delibera del Comitato Nazionale AIA di avvicendamento dalla CAN A dell’arbitro Claudio Gavillucci, avvenuto al 30 giugno 2018. In attesa di conoscerne le motivazioni, non può che esprimere rispetto verso tale pronuncia, pur non condividendola e riservandosi, dunque, ogni impugnazione. Pari rispetto, peraltro, l’A.I.A. deve: - ai suoi associati, che, con le stesse norme oggi contestate, hanno raggiunto la serie A (come Gavillucci) o sono stati avvicendati prima, accettando il verdetto del campo con le valutazioni degli osservatori arbitrali e dei designatori; - al mondo del calcio, cui vuole assicurare, anche in futuro, i migliori arbitri, che siano soggetti ad una valutazione tecnica, ad una selezione meritocratica, ad un loro ricambio negli organici di ogni categoria, come oggi accade; - ai valori di merito dello sport posti a base della delibera oggi annullata, quali sono i due ultimi posti ed il penultimo posto conseguiti nelle graduatorie di ogni singola stagione sportiva, dal ricorrente in serie A".

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