Beppe Signori, vicecampione del mondo con la Nazionale nel 1994 ed ex attaccante di Foggia, Lazio e Bologna, ha rischiato la vita. L’ex bomber, 50 anni, era stato ricoverato d'urgenza nei giorni scorsi nel reparto di terapia intensiva cardiologica dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna a causa di una embolia polmonare. "Il mio cuore faceva 160 battiti al minuto, ero a rischio infarto - ha detto a 'Il resto del Carlino' - Ora il peggio è passato".
Il peggio è ormai passato, resta il ricordo di una brutta avventura che di positivo ha portato la decisione di smettere di fumare. Signori se l'è vista brutta e ha raccontato quanto gli è successo. “Mi ritengo fortunato per come è andata e perché mi sono trovato al Sant’Orsola, dove tutti sono stati eccezionali, mostrando grande professionalità - ha spiegato l'ex attaccante -. Mi sentivo la tachicardia e poi ero affaticato, non stavo bene: da sportivo ho capito che c’era qualcosa che non andava, soprattutto perché non ho mai avuto problemi. Così mi sono rivolto al professor Lima, che è un mio amico. Lui mi ha fatto fare i primi esami, ha capito che non c’era tempo da perdere e, a sua volta, mi ha indirizzato al professor Nava. Negli ambulatori di pneumologia si è compreso che avevo un’embolia polmonare, ero a rischio infarto. E dalla visita sono finito direttamente nella terapia intensiva cardiologica, dove sono rimasto cinque giorni".