Basket, Milano riparte contro Bologna, Venezia tiene il passo e Cremona sale al terzo posto

L’Armani soffre solo nel terzo quarto, Pistoia impegna per un tempo la Reyer. Vittoria in volata per la Vanoli su Avellino

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L’Ax Armani Exchange Milano torna a vincere in campionato dopo la sconfitta di Brindisi e batte in casa la Segafredo Virtus Bologna per 94-75. Successi anche per Venezia, 95-72 su Pistoia, che mantiene il secondo posto in classifica, mentre al terzo sale Cremona che batte a domicilio Avellino 70-62. Nelle zone più calde, Torino perde 115-110 dopo un tempo supplementare contro Trieste e resta ultima insieme a Pistoia.

James chiude un contropiede volando al ferro a fine primo quarto per il primo allungo Armani sul 22-16 alla, ma si infortuna leggermente al gomito destro e Pianigiani decide di non rischiare. Bologna invece tira ancora a vuoto da tre come capitato in settimana in Champions League, dove il totale dei primi tre quarti fu un disastroso 0 su 18 complessivo. Massimo vantaggio e fuga sul 41-24 per Milano a 4 minuti dalla fine del primo tempo con la tripla morbida di Bertans. La Virtus, quando non stritolata dalla difesa dell’Armani, sbaglia diversi tiri da vicino e tap in al ferro. Se nel primo quarto è James a fare la voce grossa, nel secondo è Jerrells per Milano a dare ritmo all’attacco con azioni individuali o pick and roll da cui si generano sempre buoni tiri, al ferro o dall’arco. Per la Virtus è invece Punter a provare a tenere in qualche modo a contatto la squadra. In chiusura di quarto grande tripla di Fontecchio in leggero allontanamento e a fine primo tempo è 48-32 in favore di Milano. 6-0 di Bologna per inaugurare il secondo tempo con tre canestri in fila nei pressi del ferro di Milano sull’asse Moreira-Taylor e Armani che esce contratta dagli spogliatoi, disattenta in difesa e superficiale in attacco. Ci pensano però Della Valle e Micov a riportare in doppia cifra il vantaggio dell’Olimpia. Taylor insiste nell’attaccare l’area di Milano e Bologna gratta lo svantaggio fino ad andare sotto la doppia cifra. All’ennesima palla persa in attacco di Milano Pianigiani ferma la gara a 2 minuti dalla terza sirena sul 61-53 per parlare con la squadra. Si riparte e come per tutto il periodo sono i lunghi di Sacripanti a reggere l’attacco di Bologna, dopo Moreira tocca a Kravic che con quattro punti in fila porta a soli quattro punti di distanza la Virtus sul 61-57. Nel finale di periodo due canestri di puro talento di Fontecchio e Brooks permettono il nuovo mini allungo dell’Olimpia, a 10 dalla fine è così 67-58. Aradori trova i primi punti dal campo della sua gara con un gran tiro da tre e poi con una penetrazione solo all’inizio del quarto periodo, dall’altra parte però Jerrells va dritto al ferro e dalla lunetta chiude il gioco da tre punti per tenere 10 punti tra le squadre. Fontecchio con due liberi eguaglia il proprio massimo in stagione con 14 punti e sul 76-66 dopo una palla persa in attacco da Moreira Sacripanti chiama il time out. Si torna in campo e Jerrells alza per Brooks che chiude ad alta quota l’alley oop, non proprio l’uscita dal time out sognata da Sacripanti per la sua difesa. Bologna tenta ancora di rientrare abbassando il proprio quintetto e adattandolo a quello di Milano, dopo che proprio i lunghi della Virtus avevano concretizzato la parziale rimonta del terzo periodo. Brooks con una schiacciata su un pallone vagante e una stoppata in difesa rimette Milano sul binario della tranquillità sull’82-70, con la panchina di Pianigiani che produce per 45 punti contro i 20 di quella di Sacripanti. Taylor è l’ultimo ad arrendersi per la Virtus, ma il cronometro corre e Milano conclude in tranquillità: il finale è 94-75.

Umana Reyer Venezia-Oriora Pistoia 95-72
Venezia alla fine vince largamente contro Pistoia e prova a mantenere il passo della capolista Milano, ma a metà gara il punteggio è inchiodato sul 44-44 e sembra uno di quei classici testacoda che potrebbero riservare sorprese inaspettate. Merito di una prestazione tosta e convincente degli ospiti che rispondono colpo su colpo alla Reyer, trovando con continuità la via del ferro. Nel terzo periodo, però, Venezia gira le proprie viti difensive e concede solamente 10 punti agli ospiti che così all’alba del quarto periodo sono sprofondati a 13 punti di distanza da Venezia. Nel quarto periodo la Reyer continua a trovare il canestro con regolarità e la difesa contiene i tentativi di rientro di Pistoia che così si deve arrendere dopo una prova coraggiosa, ma contro un avversario che alla lunga si è dimostrato superiore. Per i padroni di casa è un successo di squadra, il migliore in fase realizzativa è Mazzola con 14 punti e c’è anche il 46% abbondante da tre punti. Per Pistoia, invece, gli unici ad andare in doppia cifra sono Krubally e Johnson con 18 punti a testa insieme ad Auda che si ferma a 15. Da evidenziare anche la poca efficacia da dietro l’arco di squadra, con appena il 28% scarso di realizzazioni.

Dolomiti Energia Trentino-Acqua S.Bernardo Cantù 92-97

Nell’anticipo di mezzogiorno Cantù vince la quarta partita nelle ultime cinque e si prende due punti importanti in chiave salvezza sul campo di Trento, agganciando la Dolomiti a quota 14 punti. Come spesso successo in questa stagione le fortune della squadra di Pashutin passano dai numeri di Davon Jefferson. Anche contro Trento prestazione molto importante per il centro, 22 punti, 14 solo nel primo periodo, 9 rimbalzi e 5 assist, con tutto il quintetto canturino che finisce in doppia cifra. Per Trento, invece, ci sono 19 punti per Marble, 18 per Beto Gomes e 17 per Flaccadori e in generale ci sono percentuali basse, dal campo e dalla lunetta: 51% da 2, 38% da 3, 19 su 29 ai liberi. A fine primo quarto sono i padroni di casa a essere avanti 25-21, ma già all’intervallo Cantù ha ribaltato il punteggio sul 41-46 affidandosi a Gaines come principale riferimento offensivo, 23 punti alla fine per lui, divario che viene allargato anche nella ripresa e nonostante il tentativo di rientro dei padroni di casa negli ultimi minuti, i biancoverdi conservano un minimo di vantaggio portando così in porto la vittoria 97-92.

Grissin Bon Reggio Emilia-Germani Basket Brescia 79-82
Terzo successo filato per Brescia che esce vincente anche dal campo di Reggio Emilia, alla fine di una partita tirata, decisa dai punti nel finale di Luca Vitali e determinata dai 18 punti con 9 rimbalzi di Beverly e dai 14 di Abass. Dall’altra parte non bastano la doppia-doppia da 22 e 11 rimbalzi di Aguilar e i 18 di Allen, unici due giocatori di Reggio Emilia ad andare in doppia cifra all’interno di questa sfida. L’equilibrio si evidenzia già alla fine del primo tempo, chiuso sul 44-46 in favore di Brescia che arriva al massimo vantaggio sul 63-72 nel corso del terzo quarto. Lo strappo è ricucito da Reggio Emilia con Aguilar, Candi e Allen. Nel quarto periodo l’elastico del punteggio continua ad allargarsi e stringersi, Vitali a 28 secondi dalla fine non trema in lunetta, quasi 78% di squadra per Brescia ai liberi, e l’ultimo disperato tentativo di Rivers per prolungare la gara al supplementare non trova fortuna: finisce così 79-82.

Alma Trieste-Fiat Torino 115-110 OT

Serve un supplementare per decidere chi tra Trieste e Torino conquista la vittoria. Alla fine la spuntano i padroni di casa che si allontanano ancora dalle zone più calde della classifica, al termine di una partita con tantissimo equilibrio e che ha messo in mostra una Torino che ha fatto vedere di avere i mezzi potenziali per abbandonare l’ultimo posto. A sorridere però è Trieste che interrompe la striscia di quattro sconfitte consecutive con cui entrava in questa sfida. Il secondo tempo corre sui binari dell’equilibrio, alla fine del terzo quarto è 77-77, al termine dei regolamentari invece è parità sul 101-101, con tre liberi realizzati da Moore dopo un ingenuo fallo di Cavaliero a cinque secondi dalla sirena finale. Nel supplementare Trieste deve ringraziare il proprio centro Mosley che con la sua fisicità sotto il canestro di Torino consente ai padroni di casa di chiudere la contesa sul 115-110. Trieste si gode i 22 di Wright e i 21 di Zoran Dragic, per Torino invece 22 per Moore e 21 per Hobson.

Sidigas Avellino-Vanoli Cremona 62-70

Cade ancora Avellino, questa volta in casa contro Cremona che invece si rialza dopo la sconfitta dello scorso turno contro Trento. Per i padroni di casa è il quarto stop filato tra campionato e Champions League. Cremona ha provato a scappare nel punteggio per tutta la partita, ma Avellino è stata sempre brava a rimanere attaccata alla gara che si è spezzata nel suo equilibrio solo negli ultimi due minuti grazie alla classe e all’esperienza di Travis Diener che con un paio di canestri da tre mette la piega definitiva sulla partita. Per Avellino il peso offensivo è sostenuto dalla coppia Sykes-Green che mettono insieme nel complesso 49 punti, ma non vengono sostenuti a dovere dai compagni in fase realizzativa e in generale i biancoverdi pagano il 27% scarso da dietro l’arco. Dall’altra parte ce ne sono 20 per Demps e 14 per Stojanovic. Avellino spera di invertire la tendenza dell’ultimo periodo grazie all’ultimo arrivato Harper.

Openjobmetis Varese-Banco di Sardegna Sassari 84-73

Prima vittoria nel 2019 per Varese che batte Sassari grazie a una grande prova di Avramovic, 23 punti per lui, e stacca proprio la squadra di Esposito in classifica. Il primo tempo si chiude con Varese avanti 46-33, massimo vantaggio della gara anche grazie alle percentuali del tiro da tre all’opposto per le due squadre, con il 46% per i padroni di casa e appena il 17% per gli ospiti. E pensare che dopo i primi allunghi di Varese, Sassari era stata in grado di rientrare fino a un solo punticino di distanza, nonostante l’assenza importante di Smith. Avramovic e Cain sono già in doppia cifra per coach Caja, mentre per Esposito l’unico a scollinare oltra la singola cifra è Cooley. All’inizio del terzo quarto Varese prosegue sull’onda lunga della fine del secondo periodo e con un parziale complessivo di 16-0 scava un solco profondo che vede un vantaggio per i padroni di casa intorno ai 15 punti per tutta la frazione, al 30’ è 70-55 per Varese, con i tre liberi di Tambone a sigillare la terza frazione. Ultimo periodo che vede Varese faticare e non poco in attacco, ma Sassari spreca diverse occasioni per andare sotto la soglia psicologica dello svantaggio in doppia cifra. Esposito prova a scuotere per l’ultima volta la squadra chiamando un timeout a poco meno di tre minuti dalla fine sul 77-65 in favore di Varese. Scrubb però ruba un pallone in punta e si invola a canestro per l’83-70 a poco meno di 90 secondi dal traguardo finale che sostanzialmente chiude ogni discorso. Il finale è 84-73, con Varese che pareggia la differenza reti rispetto all’andata, quando Sassari si era imposta 71-60.

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