Marotta, quante grane! Miranda, Gagliardini, Candreva e... Vecino: dopo Perisic si allunga la lista degli scontenti

Due giorni e mezzo ancora di mercato: per l'Inter sono ore caldissime. E giovedì c'è la Lazio in Coppa Italia

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Se non è autolesionismo poco ci manca. Di certo però la capacità dell'Inter di complicarsi la vita è unica, e non solo sul campo. La situazione è delicata, tanto che i prossimi due giorni e mezzo si presentano caldi, caldissimi. Dopo il ko con il Torino sono tanti, troppi i malumori emersi: innanzitutto il caso Perisic, non il solo però. E il lavoro di Beppe Marotta è di conseguenza febbrile e soprattutto complicato. Dal vertice di mercato di ieri sera (presenti tutti i vertici nerazzurri) non sono emerse grandi novità sul futuro del croato: se non arriva l'offerta giusta (quella dell'Arsenal non è considerata tale) l'esterno nerazzurro, obtorto collo, resterà alla Pinetina (e di conseguenza stop anche alle conseguenti trattative in entrata, su tutte quella per De Paul e, in secondo ordine, quella per Carrasco). E al momento questa è una ipotesi alquanto plausibile.

Ma come può restare nerazzurro Ivan Perisic? Con quale spirtito? E con quali ripercussioni su uno spogliatoio particolarmente agitato? Sì, perché c'è anche la situazione ambientale da affrontare. Il croato è scontento, è vero, ma la lista degli insoddisfatti si è improvvisamente allargata: c'è Miranda, che preme per andarsene ed è tentato dal Monaco, c'è Candreva che vuole spazio e non disdegnerebbe un futuro cinese (potrebbe rientrare in una trattativa con il Dalian Yifang di Carrasco), e poi filtra anche il malumore di Gagliardini (si erano fatti avanti il Torino e la Fiorentina) e pure quello di Vecino (nel mirino della critica nell'ultimo periodo ben poco felice per l'uruguagio).

Se il solo giocatore che può realmente partire nelle prossime 48 ore è Perisic (occhio però a Miranda che potrebbe poi essere sostitutito da uno tra Bruno Alves, Vida o Ferrari del Sassuolo), gli altri sono "casi" che inevitabilmente andranno affrontati e risolti per il prosieguo di una stagione che già giovedì sera, a mercato finalmente chiuso, va verso uno snodo decisivo: i quarti di Coppa Italia con la Lazio rappresentano un passaggio fondamentale, perché fondamentale è per Spalletti (anche lui inevitabilmente sotto osservazione) il cammino nella coppa nazionale. La proprietà (e il presidente Zhang, che ha annullato il suo viaggio in Cina, lo ha ribadito ieri sera) vuole il terzo posto in campionato e vuole soprattutto alzare un trofeo a maggio: in questo senso, va da sè, la Coppa Italia è un obiettivo dichiarato, più della non semplice Europa League.

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