VERSO INTER-GENOA

Inter, Conte: "Col Genoa la partita più importante dell'anno"

Il tecnico nerazzurro: "Chiudere in vetta avrebbe un grande valore"

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Gli ultimi 90 minuti del 2019 hanno un solo imperativo categorico: raggiungere la vetta, agganciando la Juve. Per farlo l'Inter è chiamata ancora a uno sforzo, andando oltre l'emergenza infortuni e le squalifiche: per la sfida di domani a San Siro, Conte non può infatti disporre di Brozovic e Lautaro fermati dal giudice sportivo ed è ancora costretto a fare a meno di pedine pesanti a centrocampo: "Con il Genoa giochiamo la partita più importante dell'anno" ha dichiarato il tecnico nerazzurro in conferenza stampa. "Stiamo costruendo qualcosa di grande e chiudere il 2019 in vetta agganciati alla Juve avrebbe un valore notevole. Il nostro cammino è appena iniziato, tra tante difficoltà: noi non dobbiamo vincere per forza, dobbiamo costruire un progetto per poter durare, essere credibili e vincere. Lavoriamo per lasciare una traccia". Intanto con il Genoa potrebbero esordire dal primo minuto Agoumè ed Esposito: "Al di là del fatto che partano dall'inizio o meno, sono pronti".

LA CONFERENZA DI ANTONIO CONTE

Buongiorno Mister, quella di domani è la partita più importante dell'anno?
“Sicuramente sì, anche perché è l’ultima partita che ci rimane da giocare: ho sempre detto che per noi sarebbe stato importante arrivare a Natale nelle migliori condizioni possibili. Questi sono stati mesi dove abbiamo affrontato problemi pesanti, lo abbiamo fatto bene e lo stiamo facendo nella maniera giusta. Il fatto che siano emersi questi problemi ha responsabilizzato il gruppo e i giocatori che hanno capito che si doveva dare di più”.

Che occasione può essere per Agoumè ed Esposito? Recupererà poi qualcuno tra gli infortunati?
"Sicuramente c'è stata una crescita importante da parte di questi due ragazzi. Hanno avuto modo di allenarsi con noi, soprattutto Esposito e poi anche Agoumè. Tutti e due sono giovani, hanno avuto la possibiltà di esordire e l'hanno meritata. Stanno crescendo, sono due ragazzi che potenzialmente hanno le capacità per diventare parte delle fondamenta dell'Inter per tantissimi anni. Credo tanto in loro. Sugli infortunati vediamo, manca l'ultimo allenamento. Faremo delle valutazioni sapendo che le squalifiche di Brozovic e Lautaro, con la coperta corta, ci rende ancor più in emergenza. Ma dobbiamo affrontarla forti del fatto che in queste situazioni diamo il meglio. Sono certo che lo faremo anche domani, aiutati dai nostri tifosi".

Che segnale sarebbe per lei e per gli avversari chiudere l'anno in vetta appaiati alla Juve?
“Sarebbe un segnale sicuramente molto importante per noi, per il gruppo, per l’ambiente. Come ho detto prima ero molto preoccupato un po’ di tempo fa perchè c’era una situazione che ci costringeva a scelte obbligate, a puntare sempre sugli stessi calciatori e avevo detto che sarei voluto arrivare a Natale al meglio. Ora siamo li, sarebbe fantastico se riuscissimo domani, in una situazione di emergenza, a vincere una partita molto importante. Incontriamo il Genoa che ha bisogno di punti e viene da una gara persa in casa, sappiamo il loro valore e al tempo stesso dobbiamo giocare con testa, cuore e gambe”.

Che giudizio dà delle ultime apparizione dell'Inter, cosa è mancato secondo lei?
"Io sono sempre molto critico e chiedo molto ai miei ragazzi, ma abbiamo raccolto meno di quanto meritato. Non è bello parlare di sfortuna o fortuna ma abbiamo avuto tante situazioni che dovevano essere sfruttate nel migliore dei modi. Potevamo stare più attenti in alcune situazioni in fase difensiva per esempio ma le prestazioni sono state sempre positive. Sappiamo benissimo che il risultato sposta il giudizio sulla prestazione ma mi auguro di vedere la stessa voglia che ho visto con Roma, Barcellona e Fiorentina. E un po' più di attenzione in tutto e per tutto. Domani dovremo essere perfetti per vincere".

Arrivati a questo punto della stagione, qual è l'obiettivo che può darsi l'Inter?
"L'obiettivo nostro fin da inizio anno è sempre stato quello di diventare una squadra credibile. Chi ci affronta deve sapere che sarà dura. Penso che abbiamo iniziato un percorso e ci stiamo lavorando. Quando inizi un percorso sai benissimo che puoi trovare buche, una zona sterrata, salite. Puoi trovare di tutto per stoppare il tuo cammino. Dobbiamo essere bravi ad andare avanti, al di là delle difficoltà che possiamo incontrare e che abbiamo riscontrato in questi cinque mesi. Ci vorrà pazienza, io per primo dovrò averne e cercare di continuare a costruire. Io a volte ho detto che non devi per forza vincere. A volte vinci e stai distruggendo. La vittoria è effimera, a volte inganna. Puoi vincere ma sai che pian piano stai distruggendo. Ci sono situazioni in cui non vincendo sai invece che stai ponendo basi solide, che stai costruendo basi solide ch può diventare importante nel tempo. Penso che l'intenzione nostra sia questa, fare le cose per bene, le cose serie. Prima si abbreviano i tempi e meglio è ma sappiamo benissimo che ci sono altre squadre forti che hanno iniziato il percorso da un bel po' di tempo".

Domanda molto diretta: adesso, dopo diversi mesi all'Inter, quanto le piace far parte di questo progetto e di questa storia?
"Più passa il tempo e più entri dentro il progetto e la situazione. Sono stati cinque mesi in cui abbiamo lavorato tanto e in cui ci sono state difficoltà. Abbiamo spremuto tante energie fisiche e mentali. Sapevo benissimo che iniziavamo un nuovo progetto e ci sarebbero state delle difficoltà. La mia storia parla chiaro, non ho mai trovato situazioni apparecchiate, dove ti siedi e inizi a mangiare. Stiamo facendo un grande lavoro, stiamo lavorando tutti insieme per costruire qualcosa di importante e come ho detto sarà importante lasciare una traccia, che non significa vincere ma porre delle basi importanti: cultura del lavoro, professionalità, serietà nei comportamenti. Ci tengo che lasceremo una base".

Come sta Sanchez, anche a livello morale e psicologico? Lo rivedremo a breve?
"Il suo infortunio è stato una tegola non da poco per noi. In tutto questo tempo aver avuto Lukaku e Lautaro sempre disponibili ci ha permesso di ovviare un po' al problema, ma al tempo stesso è cresciuto Esposito sotto tanti punti di vista. Lui freme per tornare, è inevitabile che ama la competizione e la sfida. Morde il freno, bisogna rispettare dei periodi previsti dal professore che lo ha operato. Ma ha voglia, ha desiderio di giocare e mi auguro ci possa dare qualcosa in più".

In queste settimane c'è stata qualche critica nei confronti di Milan Skriniar: lei come valuta il momento del suo giocatore?
“Sapete benissimo che considerazione ho per Milan. Un calciatore moderno, giovane, che sta lavorando tanto per migliorare. Ha 24 anni, ha tutta una vita davanti per migliorare, sta facendo bene come stanno facendo bene i loro compagni di reparto, siamo comunque vicini alla testa della classifica e questo dimostra che tutti quanti stanno facendo bene”.

A fine anno, che bilancio fa del suo personale 2019?
"E' stata un'annata divisa in due parti per me, perché da gennaio in poi c'è stata qualche chiacchierata con qualche società interessata. Abbiamo trovato un'intesa con l'Inter, forte anche del fatto che col direttore Marotta avevamo già lavorato insieme in passato. Mi è piaciuto molto quel che ha detto il presidente, l'ambizione della proprietà e la voglia di costruire qualcosa, sapendo tutti quanti che la base di partenza era lontana dalla possibilità di giocarci qualcosa di importante. Sono passati cinque mesi, sono contento di aver trovato questo gruppo di calciatori perché sicuramente la cosa che mi piace di più è venire qui al centro sportivo e lavorare con chi c'è qui, perché sono persone eccezionali. Tutti, non solo i calciatori. Tutti"