Anche se Massimiliano Allegri, a ragione vista la sua posizione, ammonisce tutti ("Nessun campanello d'allarme"), la Juventus che esce dalla Coppa Italia fa rumore, a maggior ragione se la prima sconfitta stagionale arriva a sole tre settimane dal ritorno della Champions League, vero obiettivo stagionale. Condizione fisica, infortunati ed energie mentali preoccupano in vista dell'Atletico Madrid: tutte spine che vanno risolte in fretta.
Il fatto di giocare sul campo di una delle squadre italiane più in forma del momento non ha aiutato la Juve che già contro la Lazio aveva mostrato qualche crepa. Si potrebbe pensare anche ad un momento di appannamento calcolato in vista di una condizione psico-fisica tarata al meglio proprio in proiezione Champions ma la tattica, se fosse confermata, si scontrerebbe con le scelte limitate rimaste ad Allegri soprattutto in difesa.
L'infortunio di Chiellini si è aggiunto a quello di Bonucci e, con Caceres ancora fuori forma, ieri davanti a Szczesny si è vista per oltre sessanta minuti la coppia d'emergenza De Sciglio-Rugani. Ecco perché si cercherà di tornare sul mercato, anche se in meno di 24 ore Paratici (che ora forse rimpiange il via libera a Benatia) non può fare miracoli.
Il dato che preoccupa di più è che gli ultimi 0-3 prima di quello di ieri risalivano a Real Madrid (marzo 2018, il giorno della rovesciata di Cristiano Ronaldo, anche lui oggi appannato) e Barcellona (settembre 2017), ovvero due sfide di Champions League. Sfumato il Triplete, il mirino di squadra e staff tecnico deve essere puntato al Wanda Metropolitano: entro il 20 febbraio la Juventus deve dimostrare che gli sforzi economici e il ciclo degli ultimi sette anni non siano limitati all'Italia ma portino, finalmente, alla conquista della campagna europea.