Dal Genoa al Milan, nel segno della continuità (dei gol) e con la benedizione di chi lo conosce bene. Giorgio Perinetti, dg del Genoa, avrebbe fatto volentieri a meno di lasciar partire Piatek. Ma era inevitabile, per molti motivi, a partire ovviamente dal guadagno economico importantissimo. Non solo, però, perché come dice in esclusiva a Radio Rossonera, "Piatek è programmato per diventare un grande bomber”. E allora hai voglia a trattenerlo. Uno così va via per forza, come i ragazzi che crescono e abbandonano la famiglia. C'est la vie. Restano un grande affare e una convinzione: "Se mi aspettavo un impatto così al Milan? Mi aspettavo rispondesse bene perché è giocatore che si “programma”. Gattuso lo ha giustamente paragonato a Robocop, lui è un po’ “robottizato”, non avverte la tensione e l’ansia. Vuole arrivare, si è preparato a questo ed ora è pronto al grande salto".
E per capirlo è bastato un attimo: "Sono andato in ritiro dopo qualche giorno dall’inizio della stagione - ricorda Perinetti - e già da subito Ballardini mi disse che Krzysztof sarebbe stato un giocatore che avrebbe dato grandi soddisfazioni. È un finalizzatore ma è anche bravo tecnicamente. Ha 23 anni, il campionato italiano può migliorare tanto un calciatore e lui ha grandi margini".
Fatto sta che per il polacco il suo Genoa ha fatto una plusvalenza "folle", liberandolo per 35 milioni dopo averlo preso per due euro o poco più. Ma come è andata la trattativa? Si è parlato di contropartite tecniche?
"Montolivo non è mai entrato in nessun discorso. Di Bertolacci invece abbiamo parlato ma non c’è stata la possibilità. Anche le modalità del trasferimento erano complicate perché si tratta di un giocatore a scadenza e oltretutto non c’era la piena soddisfazione del giocatore. Detto questo il Milan aveva l’arma segreta, perché avendo dalla loro la volontà di Piatek a trasferirsi saremmo stati perdenti nel proseguire un eventuale braccio di ferro. È stato bravo anche Gazidis che è stato pronto a soddisfare le esigenze della parte tecnica della dirigenza. Capisco l’amarezza dei tifosi che perdono il proprio beniamino ma quando un giocatore vuol cambiare, come accaduto a Higuain, è difficile da trattenere".
Intanto al posto di Piatek, Perinetti è andato a pescare Sanabria, già ottimo nelle prime due apparizioni in maglia rossoblù: "La nostra capacità non è quella di saper trattenere un giocatore ma quella di rimpiazzarlo al meglio. Le veloci dinamiche del calcio e del calciomercato ce lo impongono. Sanabria è un attaccante di grande qualità, scuola Barcellona, ha 23 anni e quindi ha grandi margini di miglioramento. La prima volta che arrivò in Italia era forse troppo giovane. Kouame? Lasciatecene qualcuno (ride). Christian è un ragazzo straordinario, corre moltissimo ma riesce a rimanere lucido in zona gol. Ce lo vogliamo godere il più possibile, poi si vedrà".