L’Ecuador ha riscritto la storia e ha vissuto la notte più bella. I ragazzi della Nazionale Under 20 hanno vinto il campionato sudamericano di categoria, contro ogni pronostico. Una vittoria pazzesca nell’esagonale finale, un trionfo che non dipendeva solo da loro che comunque hanno fatto quello che dovevano battendo il Venezuela per 3-0. C’era l’Argentina di mezzo, un’Argentina alla quale sarebbe bastato il pareggio contro il Brasile per alzare la Coppa. Niente da fare. I brasiliani se la sono giocata alla morte e hanno battuto 1-0 l’Argentina. Risultato: Ecuador campione del Sudamerica e Brasile comunque fuori dal prossimo Mondiale, torneo che invece vedrà impegnata l’Argentina, già qualificata dal turno precedente.
Ma nella storia, dunque, l’Ecuador aveva vinto un torneo a livello internazionale. La “Mini-Tri” (significa Mini Tricolor, mentre la Nazionale maggiore è la Tricolor) ha conquistato 19 punti nelle 9 partite disputate in questo torneo, segnando 14 gol e subendone 6. Ha perso due partite e per una strana coincidenza le ha perse entrambe con l’Uruguay, una nella fase preliminare e l’altra nel girone finale. Il commissario tecnico si chiama Jorge Celico, è argentino e da giocatore ha fatto il portiere, con le giovanili dell’Huracan. Non è mai riuscito a debuttare in prima squadra e nel 1982, quando aveva 18 anni, non ha avuto il contratto da professionista. Così ha continuato a giocare nelle categorie inferiori e nel 1995 ha cominciato a fare l’allenatore, sempre nelle categorie giovanili. Dal 2017 è alla guida dell’Under 20 ecuadoriana, scelto dall’ex presidente federale Carlos Villacis ma su consiglio del suo successore Francisco Egas. Ma molto merito di questo trionfo va al talento individuale di questa generazione di ragazzi ecuadoriani, come ha sottolineato lo stesso Celico dopo il trionfo: “Abbiamo quattro o cinque ragazzi che possono decidere la partita in qualsiasi momento. E la squadra gioca proprio come piace a me”.
Leonardo Campana (nato a Guayaquil il 24 luglio del 2000) è stato il grande protagonista della finale con una doppietta, un gol su rigore e uno su un’azione molto bella. È un attaccante di un metro e 87, che gioca nel Barcelona di Guayaquil. È in prima squadra da quest’anno dopo aver segnato 20 gol in 19 partite nel precedente campionato giovanile. Ma la vera stella di questa squadra è Jordan Lenin Rezabala (Portoviejo, 29 febbraio 2000), talento dell’Independiente del Valle con cui ha disputato e perso l’ultima edizione della Libertadores Under 20. A differenza di Campana è un piccoletto di 1,69 totalmente mancino, un trequartista che gioca tra le linee e che in questo torneo si è inventato anche goleador oltre che uomo-assist. Lo chiamano “El Relojito”, l’orologino, per la precisione impressionante dei suoi passaggi e delle sue conclusioni.