Russell Westbrook continua a fare la storia. La stella degli Oklahoma City Thunder realizza 44 punti e l'11esima tripla-doppia consecutiva. Eppure Okc cade a New Orleans 131-122. I Pelicans perdono dopo il primo tempo Anthony Davis, infortunato alla spalla. La sua presenza nell'All-Star Game è in dubbio. Nelle altre partite, New York torna a vincere dopo 18 k.o. di fila con il 106-91 ad Atlanta, Orlando domina Charlotte 127-89.
NEW ORLEANS PELICANS-OKLAHOMA CITY THUNDER 131-122
Una delle squadre più calde della lega, Oklahoma, cade 131-122 a New Orleans, sul campo dei Pelicans che nell'ultima sfida casalinga avevano perso di 30 punti contro gli Orlando Magic. C'è un uomo che, però, non risente del bilancio vittorie-sconfitte della sua squadra: Oklahoma può perdere o vincere, Russell Westbrook continua a dare prestazioni clamorose. Altra tripla doppia, l'undicesima consecutiva: alla sirena finale il tabellino segna 44 punti, 14 rimbalzi e 11 assist. Il record si allunga, la sensazione è che un pezzo di storia della Nba si stia facendo proprio in questi giorni. Per Westbrook è anche la dodicesima tripla doppia in carriera con almeno 40 punti. Eppure è proprio suo l'errore che porta alla resa dei Thunder, una tripla sbagliata all'ultimo minuto sul -5. Per Oklahoma è da sottolineare anche la prova di Paul George, autore di 28 punti, sette rimbalzi e sei assist, anche se dall'arco le percentuali sono molto basse (3/17). Da rimarcare tra le fila di New Orleans le prestazioni di Julius Randle (33 punti, 11 rimbalzi e canestri pesantissimi negli ultimi minuti) e Jrue Holiday (32 punti e tanto lavoro difensivo per contenere Paul George). E Davis? AD chiude con 14 punti in 16 minuti, poiché costretto a uscire all'intervallo per un problema alla spalla sinistra. L'infortunio è arrivato dopo il tentativo di bloccare un tiro di Nerlens Noel. La sua partecipazione all'All-Star Game è dunque un punto di domanda. In ottica playoff, cambia poco o nulla: nella Western Conference, Oklahoma perde dopo quattro vittorie consecutive ma rimane saldamente terza, New Orleans continua ad avere pochissime chances di entrare tra le prime otto.
ORLANDO MAGIC-CHARLOTTE HORNETS 127-89
Una sola squadra in campo, che è anche tra le più in forma della Nba. Gli Orlando Magic raccolgono la quinta vittoria consecutiva (la striscia migliore in più di tre anni) travolgendo 127-89 Charlotte. A Orlando si divertono tutti: Nikola Vucevic ottiene la quinta doppia-doppia consecutiva, con 17 punti e 11 rimbalzi; doppia-doppia anche per Aaron Gordon (10 punti e 10 rimbalzi); Terrence Ross chiude a 21 punti, mentre Jonathan Isaac ne realizza 16. Ma i numeri possono essere ancora più impietosi nel raccontare la partita: all'intervallo il punteggio è 71-36 per i Magic, un -35 che Charlotte nella ripresa non accorcerà mai sotto i 29 punti. Gli Hornets, colpiti anche da una pioggia di triple (17) perdono dopo più di tre anni contro Orlando. In una prestazione definita “terribile e senza orgoglio” da coach Borrego, non sorride nemmeno Kemba Walker, autore di soli 10 punti (8 dal campo) in 28 minuti, con 0/7 dall'arco. Topscorer tra gli Hornets Malik Monk con 15 punti. A Est, Orlando (decima) continua la rincorsa ai playoff, avvicinando Miami e proprio Charlotte.
ATLANTA HAWKS-NEW YORK KNICKS 91-106
New York trova la seconda vittoria in un dimenticabile 2019 battendo in trasferta gli Atlanta Hawks per 106-91. I Knicks mettono così fine alla striscia di sconfitte che durava da 18 partite, la più lunga nella storia della franchigia. Che New York possa terminare la losing-streak si capisce già dal primo quarto, chiuso sul 28-13. Inutile la rimonta di Atlanta nel secondo quarto che porta le due squadre all'intervallo sul 54-51 per New York. I Knicks si conquistano la vittoria nel secondo tempo mandando in doppia cifra Kornet, Jordan, Dotson, Jenkins e Allen, oltre a Dennis Smith Jr., topscorer con 19 punti e al primo successo con New York. Atlanta (topscorer Dedmon con 21 punti) non dà seguito alla vittoria contro i Lakers e perde la quarta partita delle ultime cinque. Per entrambe, comunque, si tratta di un risultato ininfluente in chiave playoff.