Tennis, Navratilova contro le atlete trans: "La competizione non è equa"

La leggenda mondiale (ed icona gay) ribadisce la sua posizione: "Ingiusto competere con persone che biologicamente sono ancora uomini"

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Martina Navratilova in carriera ha segnato la storia del tennis vincendo 18 trofei del Grande Slam e - pioniera nel mondo dello sport - rivelando la propria omosessualità agli inizi degli anni '80. Oggi da opinionista è critica con le atlete trans nel circuito professionistico: "Una pratica folle, un imbroglio. Ingiusto per le donne che devono competere contro persone che, biologicamente, sono ancora uomini".

"Sono felice di rivolgermi a una donna transgender in qualsiasi forma preferisca, ma non sarei felice di competere contro di lei" ha scritto in un editoriale al Sunday Times di Londra. Quanto alle critiche ricevute nel dicembre scorso per la sua presa di posizione, Navratilova scrive di "deplorare la tirannia" degli attivisti transgender che "denunciano chiunque si opponga a loro".

La polemica, infatti, arriva in scia a quella del 16 dicembre 2018 quando la 62enne, sposata dal 2014 con la storica compagna Julia Lemigova, aveva twittato sullo stesso tema: "Chiaramente non può essere giusto. Non puoi solo proclamarti femmina e competere con le donne. Ci devono essere degli standard, e avere un pene e competere come donna non dovrebbe essere adatto a quegli standard".

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