È davvero tutto colpa della pubalgia? È questo l'enigma da risolvere in casa Milan vista l'involuzione di Suso, quello che dovrebbe essere il giocatore più talentuoso della rosa di Gattuso. Fino a novembre è stato determinante con i suoi lampi di genio, poi il lento declino fino a ieri dove, all'Olimpico, ha toccato il fondo. Nel mezzo, appunto, i problemi fisici con una misteriosa pubalgia mai confermata dallo staff medico rossonero. Un fastidio che non gli permette di allenarsi al massimo, ancora meno di spingere in partita e i risultati si sono visti contro la Lazio con l'esterno incapace di saltare l'uomo.
Fuori dal gioco è apparso pure svogliato, segno evidente che qualcosa non va. E ora tocca anche alla società e allo staff medico prendere una decisione: se il problema esiste, allora (forse) sarebbe il caso di fermarlo visto anche l'ottimo momento di forma di Castillejo. Difficile guarire dalla pubalgia, i tempi sono solitamente molto lunghi, ma avere un Suso a mezzo servizio serve a poco o nulla.
Guardando più in là si potrebbe fare anche un ragionamento in ottica di mercato. Leonardo e Maldini hanno iniziato i colloqui per il rinnovo del contratto che è in scadenza nel 2022 con lo scopo di alzare la clausola rescissoria dai 40 milioni di euro attuali a 60. Una mossa, però, che non esclude la cessione eccellente già a giugno. Negli ultimi mesi, infatti, si era parlato di un interesse del Real Madrid e Suso si era detto onorato. In caso di partenza il Milan non si farebbe trovare impreperato visto che ha già praticamente chiuso con Allan Saint-Maximin e l'idea di riportare Gerard Deulofeu in rossonero potrebbe tornare di moda. Poi c'è anche Samu Castillejo che si sta guadagnando la riconferma: così Suso rischia veramente il posto.
Enigma Suso: la pubalgia lo tormenta, Gattuso deve recuperarlo
Involuto e svogliato, da un po' di tempo lo spagnolo è irriconoscibile
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