Europa League: cadono Arsenal e Benfica, flop del Siviglia in casa

I Gunners si fanno rimontare sul campo del Rennes (3-1 per i francesi), lusitani ko a Zagabria, 2-2 interno con lo Slavia Praga per gli andalusi

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Europa League piena di sorprese, con alcuni inattesi exploit e diverse tra le favorite che cadono nell'andata degli ottavi di finale. Il Rennes batte in rimonta l'Arsenal per 3-1 (dopo quello di Iwobi arrivano i gol di Bourigeaud e Sarr e l'autorete di Nacho Monreal), il Benfica cade sul campo della Dinamo Zagabria (1-0, rigore di Petkovic) e il Siviglia è costretto dallo Slavia Praga al 2-2 interno. Villarreal corsaro sul campo dello Zenit: 3-1.

RENNES-ARSENAL 3-1 
Il Rennes sorprende un Arsenal distratto e a tratti presuntuoso, che ora dovrà centrare una piccola impresa nel ritorno a Londra per passare il turno. Partono forte i Gunners, che già al 4' si portano in vantaggio grazie a un'incredibile invenzione di Iwobi: il nigeriano riceve palla da Monreal non lontano dalla bandierina del corner, prende il tempo a André e dopo essere entrato in area libera un beffardo rasoterra che Koubek non riesce a raggiungere. Il portiere di casa evita il tracollo con due grandi interventi su Torreira e Aubameyang, poi la partita svolta: Papastathopoulos viene ammonito due volte in pochi minuti, per falli su Ben Arfa e Sarr. Evitabile soprattutto il secondo, che oltretutto causa la punizione che Bourigeaud calcia contro la barriera, raccogliendo però la respinta che al 42' si trasforma in un missile che si infila alle spalle di Cech. La partita, già difficile, si complica ulteriormente per i Gunners nella ripresa: al 65' il Rennes attacca in maniera disordinata con la difesa avversaria nel pallone, tanto che sul cross dalla destra arriva una pazzesca autorete di anca da parte di Nacho Monreal. All'88' arriva quindi il definitivo 3-1, con Sarr che con una poderosa incornata conclude un perfetto contropiede dei suoi.

DINAMO ZAGABRIA-BENFICA 1-0
Una delle sorprese di giornata arriva da Zagabria, dove una Dinamo bella e efficace mette alle corde un Benfica con poche idee e quasi mai in grado di costruire occasioni da rete degne di tal nome. E dire che l'inizio di partita sembra favorevole ai blasonati lusitani: il Benfica infatti parte forte, con una bella occasione di Grimaldo, ma la Dinamo non sta a guardare e Dani Olmo scalda i guantoni di Vlachodimos. I croati si rendono pericolosi anche con Kadzior, che sfiora la porta con un tiro dalla distanza e poi impegna Vlachodimos su calcio di punizione. La Dinamo si porta quindi in vantaggio al 38', quando Ruben Dias stende in area Dani Olmo e Petkovic trasforma il calcio di rigore con potenza e precisione. La Dinamo potrebbe anche raddoppiare con Gojak, ma ancora una volta il portiere greco del Benfica si supera. E tutto questo nel primo tempo. Chi si aspetta una versione più arrembante degli ospiti nella ripresa, rimane deluso: di fatto il Benfica riesce solo a conquistare qualche sparuto calcio d'angolo e a produrre qualche cross che Joao Felix, Seferovic e poi Franco Cervi non sfruttano. Nel finale è anzi la Dinamo ad andare vicina al raddoppio, ma sia Orsic che Mario Situm sbagliano mira a pochi metri dalla porta avversaria.

SIVIGLIA-SLAVIA PRAGA 2-2
Inizio di gara a dir poco fulmineo da parte degli spagnoli che passano in vantaggio dopo appena 24 secondi: erroraccio di Kral che di fatto regala palla a Banega, assist dell’ex interista per Ben Yedder che batte Kolar di piatto destro. Avvio choc per i cechi, che però non si fanno intimidire e cominciano a prendere coraggio, arrivando al meritato pareggio al 26’ con Stoch: su un cross messo fuori dalla difesa spagnola, Traore fa sponda per il centrocampista slovacco che tira di destro, la deviazione decisiva di Rog mette completamente fuori causa il portiere che viene ingannato dalla traiettoria. Il Siviglia non ci sta e due minuti più tardi torna avanti con il gran sinistro al volo di Munir sul calcio d’angolo dalla destra di Banega (secondo assist per lui); Kudel non riesce a respingere sulla linea di porta. Lo Slavia si dimostra comunque tutt’altro che annichilito e al 39’ riequilibra nuovamente il match con Kral, che segna del tutto involontariamente quasi con la spalla sinistra sul corner battuto da Stoch; la sfera gli sbatte addosso dopo il tocco di un difensore avversario e si infila a campanile sotto l’incrocio dei pali, riscattando così l’errore iniziale. La girandola dei gol non si ripete nella ripresa, che vede un ritmo di gioco decisamente meno elevato rispetto al primo tempo. Lo Slavia Praga si difende con ordine e porta a casa un buonissimo risultato in vista della partita di ritorno.

ZENIT SAN PIETROBURGO-VILLARREAL 1-3
Il Villarreal ipoteca il passaggio del turno sbancando San Pietroburgo 3-1. Gli spagnoli sbloccano il risultato poco dopo la mezz’ora: sugli sviluppi di una punizione battuta da Chukwueze, Mori fa sponda di testa per Ivorra che incorna alle spalle di Lunev. Neanche il tempo di festeggiare e lo Zenit pareggia due minuti dopo: Dzyuba prova di testa a infilare ma Fernandez compie un’autentica prodezza, sulla ribattuta Mak va al tiro verso lo specchio della porta che alla fine diventa un assist per Azmoun, il quale insacca a porta vuota. I gialli protestano vivacemente nei confronti di Rocchi perché, secondo loro, l’attaccante iraniano sarebbe stato in netto fuorigioco: ma la terna italiana convalida giustamente la rete perché, al momento della conclusione di Mak, sia il portiere sia il difensore del Villarreal erano finiti a terra fuori dal terreno di gioco nella dinamica dell’azione e quindi, di fatto, è come se i due fossero stati posizionati sulla linea di fondo campo. Nel secondo tempo il Villarreal torna però alla carica e spacca la partita con un rapido uno-due. Al 64’ Fornals crossa dalla sinistra e trova la testa di Moreno, che sceglie perfettamente il tempo con uno stacco aereo che batte Lunev per il nuovo vantaggio spagnolo. Vantaggio che poi aumenta al 71’, quando Morlanes lascia partire da fuori area un siluro che trafigge il portiere nell’angolino basso per il definitivo 1-3. I russi hanno più di un piede fuori dall’Europa League.

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