Milan, attenzione a Deulofeu: "Il City? Perché no...?"

Lo spagnolo alla Reuters: "Guardiola è stato un allenatore molto importante per me..."

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Milanista designato, così dicono. Perché Gerard Deulofeu era tornato nel mirino del Milan a gennaio e tutto sommato continua a portarsi il Milan nel cuore. Lo ha detto lui, spesso, ricordando che in rossonero era stato bene. Quindi tornare, perché no? Solo che dall'essere designato a rivestirsi da milanista il passo non è così breve. C'è di mezzo il Watford, che per lui ha fatto richieste piuttosto alte (attorno ai 30 milioni) e c'è di mezzo la concorrenza delle squadre inglesi che lo hanno visto fare così bene in questo campionato. Chi? Il City, ad esempio, e allora è ovvio che Deulofeu non può far finta di non essere lusingato dall'interessamento di Guardiola. "Il Manchester City? Certo che mi piacerebbe - dice lo spagnolo alla Reuters -, sto lavorando anche per questo. Mi piacciono molto le loro ali: De Bruyne, Sané, Sterling e Mahrez, ragazzi che giocano come me, quindi perché no? Lotterò per questo, anche se resto concentrato sul far bene dove sono adesso".

E ancora: "Guardiola per me è stato un allenatore molto speciale, il primo che ebbi al Barcellona. Un grande allenatore e una bella persona. Conservo bellissimi ricordi di quell'epoca, ma mi sarebbe piaciuto poter vivere un'intera stagione con lui. Ero giovane e non frequentavo molto quello spogliatoio, ma gli sono davvero grato per le opportunità che mi ha dato. Stavo facendo bene al Milan, poi sono tornato al Barça. Lì ho avuto le mie opportunità, forse non abbastanza, e dopo non ho visto il campo per un mese. Sono uno a cui piace giocar tanto, non amo stare in panchina o saltare partite, quindi sono venuto qui a Watford per giocare il più possibile. Sono soddisfatto della mia decisione".

Il Milan insomma, ma non solo il Milan. Quel che conta, per Deulofeu, è tornare in un club di prima fascia: "Da quando ero bambino ho giocato sentendomi addosso la pressione dei paragoni con calciatori importanti. Ma tutto questo appartiene al passato. Il Watford non è il Barcellona: non c'è la stessa pressione, quindi giochi con più tranquillità. Ma ciò che voglio è raggiungere il mio apice e lavorerò duro per farlo. Il Watford ha un buon profilo ma per ora non è un top club. Siamo ottavi nella classifica della Premier League, in lotta per il settimo posto, ma non posso chiudere la porta ad altre squadre. Sono concentrato sul Watford, ma ovviamente il mio obiettivo è giocare in un top team, come normale per qualsiasi professionista. L'infortunio al metatarso che mi ha fatto iniziare la stagione solo a ottobre? Un disastro, ma bisogna andare avanti. Il Watford ha avuto molta fiducia in me e stiamo facendo un'ottima stagione; ora dobbiamo finirla bene".

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