Sono passati due mesi dall'incidente aereo nella manica che è costato la vita a Emiliano Sala e al pilota, ma la madre dell'attaccante argentino non si dà pace: "Provo tristezza e dolore che durerà per tutta la vita, ma anche ira. Oggi siamo in preda alla collera". Ci sono ancora troppi dubbi su quello che è successo a fine gennaio: "Non si sono presi cura di lui nel modo in cui si deve fare per un giocatore da 17 milioni, ci aspettiamo di capire come e perché sia successo tutto questo", ha detto Mercedes a L'Equipe.
La donna poi è tornata con la mente a quella tragica sera: "Avevo parlato con Emiliano prima che salisse in aereo e gli dissi che l’avrei richiamato una volta arrivato in hotel a Cardiff. Un paio d’ore dopo ho tentato di raggiungerlo, ma non rispondeva. Ho riprovato mezzora più tardi, niente. Allora ho chiamato l’agente che mi ha detto che l’aereo era disperso".
La famiglia aspetta risposte: "Nessuno ci ha chiamato, posso capire vogliano avere tutte le informazioni, ma ad un certo punto bisognerà darci una risposta perché non si può cancellare una firma". E c'è anche da risolvere la questione sui soldi tra Cardiff e Nantes: "Incomprensibile, il contratto era firmato".
La madre di Sala: "Dolore e rabbia, troppe cose non chiare"
A due mesi dalla scomparsa di Emiliano parla Mercedes: "Non si sono presi cura di lui"
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