Nba, Golden State travolge Indiana

Gli Warriors si impongono 112-89 sui Pacers e si confermano al primo posto a Ovest davanti ai Nuggets, vittoriosi per 113-108 contro i Wizards

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Continua la lotta per il primato nella Western Conference di Nba. I Golden State Warriors travolgono gli Indiana Pacers 112-89 e si confermano prima forza a Ovest, con solo mezza partita di vantaggio sui Denver Nuggets, vittoriosi a loro volta per 113-108 contro i Washington Wizards. Utah cade, a sorpresa, con Atlanta 117-114, mentre Charlotte rientra in corsa playoff a Est grazie alla vittoria per 113-106 contro i Minnesota Timberwolves.

GOLDEN STATE WARRIORS-INDIANA PACERS 112-89
Se a Ovest la lista delle otto pretendenti a un posto nei prossimi playoff sembra ormai essersi delineata, si fa sempre più interessante, invece, la lotta per le posizioni di vertice. I Golden State Warriors si confermano la prima forza della Western Conference grazie alla netta vittoria per 112-89 contro gli Indiana Pacers. Alla Oracle Arena, dopo qualche brutto passo falso, che aveva leggermente allarmato i tifosi, i campioni Nba in carica tornano a dettare la propria legge. Dopo aver costretto l'attacco di Oklahoma City a soli 88 punti segnati pochi giorni fa, i ragazzi terribili di Steve Kerr si ripetono anche contro i Pacers, chiudendo i conti sul 112-89 finale. Per Golden State, che può schierare tutti e cinque i suoi titolarissimi, il miglior marcatore è DeMarcus Cousins, che chiude con una doppia doppia da 19 punti e 10 rimbalzi, a cui si aggiungono i 18 di Klay Thompson e i 15 a testa di Curry e Durant. Per gli ospiti che, oltre ai lungodegenti, non possono contare nemmeno sull'infortunato Darren Collison, non bastano i 20 di Tyreke Evans in uscita dalla panchina. Da dimenticare la prova dei lunghi di coach Nate McMillan, portati a scuola da DeMarcus Cousins: sono 4 i punti per Myles Turner e 5 quelli di Domantas Sabonis per un 4/19 complessivo dal campo.

WASHINGTON WIZARDS-DENVER NUGGETS 108-113
Alla vittoria di Golden State replica quella dei Denver Nuggets, che restano al secondo posto in classifica, ma con solo mezza partita di ritardo dai Guerrieri della Baia. Nonostante Washington non abbia più nulla da chiedere alla propria stagione, con i playoff che appaiono un miraggio, vende cara la pelle, costringendo i Nuggets a una gara tiratissima, decisa solo nel finale. A far felice coach Malone, oltre alla W numero 48 in stagione regolare, c'è il fatto che questa sia arrivata con tutto il quintetto in doppia cifra. Sono ben quattro i giocatori che chiudono con 15 punti, mentre sono due in meno quelli di Will Barton, che si ferma a quota 13. Il contributo maggiore è, come sempre, quello di Nikola Jokic, che chiude con una doppia doppia, aggiungendo anche 11 rimbalzi al proprio bottino. Per Washington, che ha il merito di averci creduto fino alla fine e di essere tornata anche sul -2 nel quarto periodo, non basta la solita prova da 25 punti e 8 assist dell’encomiabile Bradley Beal. A questa, si aggiungono i 22 punti di Thomas Bryant e la doppia doppia da 16 punti e 10 assist di Tomas Satoranski. Con questa sconfitta, Washington resta in 11esima posizione a Est, con un ritardo siderale dai Miami Heat che, al momento, occupano l'ottavo e ultimo posto utile per la post season.

ATLANTA HAWKS-UTAH JAZZ 117-114
Il risultato più sorprendente della notte Nba arriva da Atlanta dove, alla Philips Arena, i padroni di casa si impongono 117-114 sugli Utah Jazz e pongono fine alla striscia di 5 vittorie consecutive della squadra di coach Quin Snyder. Una sconfitta che apre scenari incredibili nella Western Conference: nonostante quello dei Jazz sia il calendario (sulla carta) più semplice, Utah spreca una grande occasione per mantenere il vantaggio nei confronti di Spurs, Clippers e Thunder. Al momento, le squadre che occupano le posizioni dalla quinta all'ottava in classifica hanno tutte lo stesso record di 42 vittorie e 30 sconfitte. Ne vedremo delle belle… Utah paga, probabilmente, la stanchezza per il back-to-back dopo la vittoria contro i New York Knicks. Dopo una partenza lenta, i Jazz erano riusciti a ribaltare la partita nel terzo periodo, salvo poi crollare di nuovo nel finale, incassando un parziale di 31-23, che scrive la parola fine sul match. Non bastano la super prestazione di Donovan Mitchell, autore di una prova da 34 punti, e la doppia doppia da 15+15 rimbalzi del gigante francese Rudy Gobert. Atlanta si aggrappa al talento di Trae Young, che chiude con 23 punti e 11 assist, ma riesce a mandare ben sette uomini in doppia cifra, con Dewayne Dedmon che ne aggiunge 19 con 9 rimbalzi.

SACRAMENTO KINGS-DALLAS MAVERICKS 116-100
Quella tra Kings e Mavs era una sfida molto attesa tra gli addetti ai lavori perchè metteva di fronte due tra i giocatori con il maggior potenziale di crescita di tutta la lega: Luka Doncic e Marvin Bagley III. Ad aggiudicarsi il confronto (oltre che la partita) è il secondo, che chiude con una doppia doppia da 22 punti e 12 rimbalzi, consentendo ai californiani di imporsi 116-100. Decisamente meno positiva, invece, la prova dello sloveno, che chiude sì con 13 punti e 10 rimbalzi, ma che tira male, terminando la partita con un pessimo 4/19 dal campo. Oltre a Bagley, Sacramento può contare sul talento esplosivo di Buddy Hield, capace di infiammarsi in un attimo, come testimoniano gli 11 punti realizzati nel quarto periodo, che scavano il solco decisivo. Alla sirena finale sono 29 i punti dell'autoproclamatosi 'Curry dei Kings', a cui si aggiungono i 16 di Harrison Barnes e la doppia doppia da 10 punti e 18 rimbalzi di Willie Cualey-Stein. Per Dallas, invece, il miglior marcatore è Justin Jackson, che si ferma a quota 19 punti segnati. Continua dunque il momento di crisi dei texani, giunti alla 15esima sconfitta nelle ultime 17 partite disputate. Nonostante la vittoria, invece, i playoff continuano a restare un miraggio per i Kings, lontani 6 partite e mezzo dall'ottavo posto a Ovest.

CHARLOTTE HORNETS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 113-106
Chi, invece, seppur nell'altra conference, continua a sperare nella post season è Charlotte, che supera 113-106 Minnesota e si riporta a 3 partite di ritardo dai Miami Heat. Un successo tirato, che i padroni di casa conquistano solo nel finale grazie al solito Kemba Walker. Il miglior giocatore dei Calabroni chiude con 31 punti, a cui aggiunge anche 5 rimbalzi e 6 assist. In totale, sono sei i giocatori in doppia cifra per Charlotte, con Jeremy Lamb che ne mette 13 (conditi anche da 10 rimbalzi), uscendo dalla panchina. Niente da fare, invece, per Minnesota, costretta a fare i conti con una infermeria piena. Senza Jeff Teague, Derrick Rose e Robert Covington, i T'Wolves si affidano al solito Karl-Anthony Towns, che chiude con un'altra prova solida: 21 punti e 16 rimbalzi. Nonostante la sconfitta, certamente una notte da ricordare per il dominicano, che supera al quarto posto nella classifica marcatori della franchigia un certo Kevin Love, a quota 6989 punti. Tutto il quintetto di Minnesota chiude in doppia cifra (20 i punti di Andrew Wiggins, 15 quelli di Dario Saric), ma è troppo scarso il contributo della panchina, con nessun giocatore che riesce a raggiungere la doppia cifra.

PHOENIX SUNS-DETROIT PISTONS 98-118
Sono praticamente certi di un posto ai playoff i Detroit Pistons, che nella notte hanno superato senza troppi patemi Phoenix: 118-98 il punteggio finale. Come spesso accade, i giovani e inesperti Suns si spengono alla distanza: dopo aver chiuso il primo tempo avanti, Phoenix crolla nel finale, incassando un parziale taglia gambe da 31-18 nell'ultimo quarto, che scrive la parola fine sul match. Detroit gioca una partita perfetta, mandando ben sette uomini in doppia cifra, guidati da Wayne Ellington, che ne mette 23. A Questi si aggiungono la consueta doppia doppia da 16 punti e 19 rimbalzi di Andre Drummond a i 17 punti (con 7 rimbalzi e 8 assist) di Blake Griffin. In casa Suns, invece, continua il momento di difficoltà (che dura in realtà da inizio stagione) con la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite giocate. Il migliore, come al solito, è Devin Booker, che parte fortissimo con 20 punti nel solo primo tempo per poi fermarsi a quota 26, a cui si aggiunge la quasi doppia doppia di DeAndre Ayton, che ne mette 20 conditi da 8 rimbalzi. Grazie a questa vittoria, Detroit (37-34) conferma il proprio sesto posto a Est, mentre Phoenix resta sul fondo della Western Conference con un record ben poco esaltante di 17 vittorie a fronte di 56 sconfitte stagionali.

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