Inter, Frank De Boer attacca: "Il gruppo era marcio"

Il tecnico olandese, ora in MLS ad Atlanta, ripensa all'esperienza nerazzurra: "Volevo cambiare tutto, non me l'hanno permesso"

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Alzi la mano tra i tifosi dell'Inter chi rimpiange il regno in panchina di Frank De Boer. Ecco, il sentimento è reciproco a quanto pare e l'olandese è tornato a parlare dei suoi pochi mesi in nerazzurro nel 2016: "Ho avuto a che fare con un gruppo marcio" ha raccontato a Voetbalzone. "Volevo cambiare l'intera struttura e la cultura perché quel club non vinceva da molto tempo - ha continuato -, ma non mi è stato dato il tempo".

Sette sconfitte in quattordici partite tra campionato ed Europa League, tra i ko col Chievo all'esordio in Serie A e con l'Hapoel Beer Sheva in casa in Europa League. Eppure De Boer non ha digerito quell'esonero e alla testata olandese è tornato con un po' di rancore su quel periodo italiano: "Mi ero completamente immerso in quel lavoro di ricostruzione, volevo davvero lavorare coi giocatori. Avevo a che fare con un gruppo marcio di giocatori, ma non mi è stato permesso di buttarne fuori alcuni ( Brozovic per esempio). Avrei dovuto premere un po' di più anziché essere amico di tutti. Se vuoi cambiare le cose, devi farlo dall'inizio".

Certo che i risultati a parte tutti i discorsi continuano a non dare ragione all'olandese che dopo l'Inter ha avuto grossi problemi in Premier League alla guida del Crystal Palace: quattro sconfitte nelle prime quattro uscite in campionato con zero gol segnati e un altro esonero. "Continuo a pensare che stessimo andando bene e con un po' più di tempo sarebbe andata meglio, anche se il presidente si sedeva troppo in panchina e la cosa non mi piaceva".

Problemi con la società che ora in MLS alla guida di Atlanta United, la squadra campione in carica, sembra non avere; restano quelli sul campo. Ereditato un gruppo di sudamericani dal Tata Martino, e di gran lunga il roster più completo e forte della lega nordamericana, De Boer ha iniziato il campionato 2019 con zero vittorie in tre partite e l'eliminazione ai quarti di finale di Concacaf Champions League, subendo due scoppole prima dall'Herediano (in Costa Rica) e poi dal Monterrey. I primi mugugni anche da quelle parti stanno cominciando a sentirsi per uno stile di gioco noioso e poco offensivo dopo i fuochi d'artificio avuti con Martino.