Nazionale, Mancini: "Il nostro gioco ha riportato entusiasmo tra la gente"

Il ct: "Dobbiamo cercare una nostra identità a prescindere dall'avversario"

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Dopo la vittoria 2-0 contro la Finlandia all'esordio nelle qualificazioni a Euro 2020, l'Italia di Mancini ospita a Parma il piccolo Liechtenstein. Una prova sulla carta adatta a qualche sperimentazione senza patemi d'animo per il ct che alla vigilia del match del Tardini ha precisato: "Potrò cambiare qualche giocatore, ma noi dobbiamo avere una nostra identità a prescindere dall'avversario. Contro il Liechtenstein sarà importante indirizzare subito la partita per non renderla complicata".

Attorno agli Azzurri è tornato l'entusiasmo della gente: "E' il nostro obiettivo. Fa piacere ed è dettato dal nostro gioco. Non abbiamo altra scelta che fare qualcosa di diverso rispetto al passato per entusiasmare i tifosi".

- Davanti cambierà qualcosa?
Qualcosa cambieremo, dopo l'allenamento decideremo. Non ho ancora preso qualche decisione ma sicuramente cambierò 3-4 giocatori, magari anche qualcuno in più.

- Italia del coraggio, talento e gioventù: che tipo di Nazionale sta nascendo?
"Dobbiamo continuare a crescere e cercare di mantenere la stessa identità a prescindere dall’avversario. Siamo felici perché volevamo riportare entusiasmo e potevamo farlo solo proponendo qualcosa di diverso, attraverso il gioco. Dobbiamo ancora lavorare molto”.

- Verratti può fare il regista o vedi solo Jorginho nel ruolo?
Quel ruolo lo può fare, ma anche Sensi e Barella. Sono giocatori che possono giocare davanti alla difesa e a volte lo fanno durante la partita. Sono giocatori bravi tatticamente e che capiscono le situazioni di gioco.

Sul Liechtenstein
“Il nostro gioco non ci deve far pensare agli avversari. Dovremo essere molto aggressivi domani sera. Non sono tutte scontate: lo abbiamo visto durante Brasile-Panama”

Sulle critiche a Immobile
Nelle considerazioni bisogna tenere conto che Quagliarella è entrato nel finale con le maglie più aperte, mentre Immobile ha giocato all'inizio quando loro erano molto chiusi, ha fatto un grande lavoro e ha giocato in una situazione difficile.

Sui complimenti di Sacchi
Sono arrivati con 24 anni di ritardo, prima non voleva in Nazionale. Battute a parte, mi fa piacere comunque perché Arrigo ha cambiato il calcio in Italia, chiaro che i suoi complimenti mi facciano piacere

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