Stagione finita per Jusuf Nurkic. Nel secondo overtime della partita vinta 148-144 contro i Nets, in una lotta a rimbalzo, la gamba sinistra del centro di Portland si sbriciola sotto il peso del suo corpo, costringendolo a uscire in barella. Nelle altre partite, cadono Philadelphia e OKC, battute rispettivamente da Orlando (119-98) e Memphis (115-103), mentre a Phoenix non bastano i 59 punti di Devin Booker: a fare festa è Utah, che passa 125-92.
PORTLAND TRAIL BLAZERS-BROOKLYN NETS 148-144 (2OT)
Ci sono scene e immagini che su di un campo di pallacanestro non si vorrebbero mai vedere. Il terribile infortunio di Jusuf Nurkic è una di queste. La stagione del bosniaco finisce qui, in una lotta a rimbalzo nel secondo tempo supplementare della partita vinta contro Brooklyn (148-144) in cui la gamba sinistra si sbriciola letteralmente sotto il peso del suo corpo. Le telecamere indugiano sull'ex Denver Nuggets dolorante a terra, mentre i compagni si allontanano sotto shock, prima di aiutare lo staff medico a caricare il centrone sulla barella. Una brutta botta per il giocatore, che dovrà restare a lungo lontano dal parquet e per le ambizioni di Portland, che perde una pedina fondamentale del proprio scacchiere in ottica playoff. Proprio Nurkic, prima dell'infortunio, era stato l'anima di Portland, giocando una partita strepitosa, chiusa con 32 punti, 16 rimbalzi e 5 assist. A questi, si aggiungono i 31 punti (con 12 assist) di Damian Lillard, che trascina Portland alla rimonta negli ultimi minuti dei tempi regolamentari. Dall'altra parte, invece, ai Nets, che si sciolgono nel finale, non bastano i 39 punti di D'Angelo Russell (16/34 dal campo) e altri sei giocatori in doppia cifra, tra cui Spencer Dinwiddie, che ne mette 22 in uscita dalla panchina. Con questa sconfitta, Brooklyn (37-38) scivola in settima posizione a Est, alle spalle dei Detroit Pistons, mentre Portland (46-27) mette nel mirino il terzo posto degli Houston Rockets, anche se nelle prossime ore dovrà iniziare a studiare una strategia per riuscire ad affrontare il resto della stagione senza il proprio centro titolare.
UTAH JAZZ-PHOENIX SUNS 125-92
Perdere dopo aver segnato 59 punti lascia sicuramente un sapore ancora più amaro in bocca. È quanto accaduto a Devin Booker, autore di una partita stellare, che non è però servita a evitare la sconfitta ai suoi Phoenix Suns contro gli Utah Jazz: 125-92 il punteggio finale. La sfida della EnergySolutions Arena dura poco più di un quarto di gioco, poi i padroni di casa prendono il comando delle operazioni senza più voltarsi indietro. All'intervallo lungo il vantaggio dei Jazz sfiora i 20 punti e la forbice si allarga ulteriormente nell'ultima frazione, chiusa sul punteggio di 18-37. L'unico a lottare e crederci fino alla fine è proprio Booker, che gioca un'altra super partita, chiudendo con 59 punti in 41 minuti di utilizzo sul parquet, tirando con medie irreali: 19/34 dal campo, 5/8 dall'arco e 16/17 dalla lunetta. Dall'altra parte, invece, sono cinque gli uomini in doppia cifra, guidati dalla doppia doppia da 27 punti e 10 rimbalzi di gigante francese Rudy Gobert. A questi, si aggiungono anche le prove convincenti di Derrick Favors e Ricky Rubio, che ne mettono 18 a testa. Grazie a questa vittoria, Utah (44-30) sale al quinto posto nella Western Conference, alle spalle dei Portland Trail Blazers, mentre Phoenix resta sul fondo della classifica con un record ben poco invidiabile di 17 vittorie, a fronte di 58 sconfitte.
ORLANDO MAGIC-PHILADELPHIA 76ERS 118-98
Gli Orlando Magic non mollano i playoff. Con la quinta vittoria consecutiva, la squadra di Steve Clifford resta nella scia dei Miami Heat alla vigilia del doppio scontro diretto che potrebbe decidere le sorti delle due franchigie. All'Amway Center finisce 118-98 in favore dei padroni di casa, che scappano nel secondo tempo dopo una prima parte di gara equilibrata. L'attacco dei Sixers, sotto di un punto a metà del terzo quarto, si inceppa improvvisamente e non trova più il fondo della retina per quasi 12 minuti, tirando con un incredibile 0/15 dal campo. Quando Zhaire Smith spezza la 'maledizione', i suoi sono sotto di 23 lunghezze e la partita, ormai, è in ghiaccio. Il miglior marcatore tra le fila dei Magic è, ancora una volta, Nikola Vucevic, che chiude con una doppia da 28 punti e 11 rimbalzi, aggiudicandosi la sfida tra centri con Joel Embiid, che si ferma a 20 con 10 rimbalzi. A questi, si aggiungono anche i 24 punti di Evan Fournier e i 15 di Michael Carter-Williams in uscita dalla panchina. Phila, invece, costretta a fare i conti con l'assenza di Ben Simmons, raccoglie 15 punti da Tobias Harris e 13 (con 6 rimbalzi e 7 assist) da Jimmy Butler. Grazie a questa vittoria, Orlando (36-38), in attesa del doppio confronto con Miami, resta in nona posizione a mezza partita di ritardo da Wade e compagni, mentre Philadelphia (47-27) è sempre terza, con due partite di vantaggio su Indiana.
MEMPHIS GRIZZLIES-OKLAHOMA CITY THUNDER 115-103
Cadono, a sorpresa, anche gli Oklahoma City Thunder, piegati 115-103 dai Grizzlies. Nonostante non abbia più nulla da chiedere alla propria stagione, Memphis gioca una partita tosta, maschia, prendendo il comando delle operazioni sin dalla palla a due, senza più voltarsi indietro. Continua, dunque, il momento di crisi di OKC, giunta alla quinta sconfitta nelle ultime sei gare giocate. Una vera e propria caduta libera, che ha fatto precipitare i Thunder all'ottavo posto nella Western Conference, risultato che porterebbe subito Westbrook e compagni a vedersela con i Golden State Warriors nel primo turno di playoff. Tra le fila dei Grizzlies, il migliore è Bruno Cabloco, che chiude con 24 punti e 11 rimbalzi, facendo registrare il proprio massimo in carriera. Sono 21, invece, i punti di Tyler Dorsey, che non fa rimpiangere l'assenza di Mike Conley, mentre Delon Wright chiude con una doppia doppia da 18 punti e 13 rimbalzi. Oklahoma City trova il solito prezioso contributo da Paul George, che chiude con 30 punti e 12 rimbalzi, mentre è da dimenticare la serata di Russell Westbrook, autore di una prova da 16 punti, 5 rimbalzi e 7 assist ma con un pessimo 6/20 al tiro. Ancora una volta, importante, invece, il contributo di Dennis Schroder uscendo dalla panchina: il tedesco ne mette 25 con 3 rimbalzi e 3 assist, dimostrando di poter ricoprire un ruolo decisivo anche ai playoff come cambio di Westbrook in cabina di regia.