E alla fine Alexandre Pato ha firmato per il San Paolo. Liberatosi dal Tianjin Tianhai dopo una trattativa complicata, ha deciso di giocare per il club “tricolor” dopo avere trattato a lungo con il Palmeiras e il Santos. Una scelta complicata ma convinta: in Cina non ce la faceva più, in estate ha tentato di tornare in Europa offrendosi al Milan e ad altri club, a gennaio si è rifatto vivo con Leonardo nella speranza di una chiamata da Milano. Niente da fare e allora eccolo al San Paolo, squadra con la quale ha giocato due anni (2014-2016) segnando 19 gol in 62 partite. Il contratto è fino al 31 dicembre 2022 e l’operazione costerà al San Paolo 8,6 milioni di euro escluse le imposte e le commissioni per gli agenti. Ed è interessante andare a ricostruire i costi, così come ha fatto il collega Tossiro Neto di Globoesporte.
La voce “stipendi” comprende anche un premio di firma e i diritti di immagine che vengono quantificati così: 400.000 euro da oggi fino al 31 dicembre, 1,9 milioni di euro da gennaio a dicembre del 2020, 1,9 milioni di euro da gennaio a dicembre del 2021, e 1,9 milioni di euro da gennaio a dicembre 2022. Ma Pato ha anche provveduto a pagare personalmente la clausola rescissoria con il club cinese, investendo 2,5 milioni per essere poi libero di trattare liberamente il suo futuro. Quella cifra gli verrà rimborsata dal San Paolo nella misura di 300.000 euro da qui alla fine dell’anno solare, più tre tranche da 733 mila euro nel 2020, 2021, 2022.
Per garantirsi sul futuro, il nuovo club dell’ex stella milanista ha anche deciso di applicare sul suo contratto una clausola rescissoria che è di 25 milioni di euro per l’estero e di 100 milioni di reais (più o meno la stessa cifra) per il mercato interno. Fino a mercoledì sembrava che Pato fosse a un passo dalla firma con il Palmeiras, che offriva di più al giocatore. Per qualche ora non c’è stato contatto tra Pato e il San Paolo, poi il direttore generale Alexandre Passaro è riuscito a ristabilire il contatto e a organizzare un colloquio con il direttore sportivo Raì (il fratello di Socrates) e con il presidente Carlos Augusto de Barros e Silva “Leco”, colloquio risultato poi decisivo per la scelta. Decisivo il parere del papà di Pato, Geraldo Rodrigies da Silva, mentre il procuratore Andrè Cury sembrava più orientato verso il Palmeiras.