Gattuso: "Il ko con l'Inter una mazzata. Prima la Champions poi il futuro. Kessie? Non porto rancore, ma...

Il tecnico rossonero: "Il rispetto è tutto per me. Ora pensiamo alla Samp, squadra molto difficile"

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Il Milan riparte dopo il ko nel derby. Riparte da Marassi e dalla Samp: "Dobbiamo avere la consapevolezza di andare a giocare contro una squadra che ci ha già messo in difficoltà" il primo commento in conferenza stampa del tecnico rossonero Rino Gattuso. "Davanti ha giocatori incredibili, dietro prende pochi gol ed è allenata da un grande tecnico. C'era grande amarezza dopo il derby perso contro l'Inter, una mazzata. Ma ci siamo allenati bene".

Ma adesso teme contraccolpi proprio per il ko contro l'Inter oppure no? E che Milan si aspetta dunque a Marassi?
"Ho sbagliato io nel derby. Ho sbagliato a pressare alto, l'ho preparata così, volevamo attaccarli più alti. La squadra era scollata, abbiamo giocato su 48 metri e non sui nostri soliti 22 metri. L'errore è stato mio, l'importante è capire dove abbiamo sbagliato. E' stata dura ma abbiamo perso una partita. E' vero, era la più importante degli ultimi anni, ma l'abbiamo sbagliata. La gara con l'Inter e quella con l'Arsenal dell'anno passato sono state uguali. E' stata una mazzata ma dobbiamo guardare avanti perchè siamo là e dobbiamo raggiungere il nostro scudetto, che è la Champions. Le amarezze e gli errori vanno messi da parte. Nel primo tempo se l'Inter avesse fatto tre gol non c'era niente da dire, così come se il match fosse finito 3-3. Abbiamo creato palle gol, il primo tempo è stato imbarazzante, ma non è tutto da buttare via. Vedo una squadra che sa cosa si sta giocando, era delusa per la sconfitta e per quello che è successo in panchina. Faremo di tutto per raggiungere il nostro obiettivo. Contro la Samp voglio vedere il solito Milan che non fa regali. Dobbiamo tornare ad essere la squada che si è vista negli ultimi mesi, meno bella, ma che non soffre gli avversari".

Ha parlato anche di quanto successo tra Kessie e Biglia. E' ancora arrabbiato?
"Ho avuto un confronto con Kessie, era in programma per oggi. Io non porto rancore, ma io credo che nelle squadre ci voglia massimo rispetto. Ero molto deluso, mi sono chiarito con tutti e due, la società si è comportata benissimo. Da calciatore ho sbagliato pure io più volte, ho sempre pagato a caro prezzo i miei comportamenti, ci ho sempre messo la faccia e la società me l'ha fatto pesare. Dopo la lite con Jordan (nella parttia di Champions contro il Tottenham, ndr), Galliani voleva levarmi la fascia, io ero capitano in quel momento. Io non sono arrabbiato con Franck, in me c'era grande delusione ma ora è tutto passato. Dobbiamo pensare solo a questo finale di stagione e pensare ad una partita alla volta".

In questi giorni si sta parlando tanto anche di San Siro e del suo futuro: lei che opinione ha?
"Giocarci è un sogno, ma nel calcio moderno si sa quanto è importante lo stadio. Bisogna capire le esigenze di un club che vuole tornare grande e competitivo. Ci sta che la società abbia l'idea di fare qualcosa di diverso".

Mancano ancora 10 partite, in gioca c'è solo il piazzamento Champions o anche il suo futuro sulla panchina del Milan?
"Il mio futuro lo saprete tra due mesi. Il mio futuro non è la priorità, non penso al mio contratto, ma solo a raggiungere il nostro obiettivo. Non penso a me. Tra due mesi saprete cosa penso, per ora sono focalizzato solo sul mio lavoro. Sento tante chiacchiere e mi faccio scivolare tutto addosso. A fine campionato vi dirò cosa penso".

Torniamo al derby: l'hanno accusata di non aver saputo leggere la mossa di Spalletti con Vecino. Cosa può replicare?

"Non è stata la posizione di Vecino che ci ha messo in difficoltà, ma il nostro atteggiamento. Non abbiamo pressato bene. Vecino è bravo inserirsi, l'ho detto anche alla vigilia. Può essere che non riesco a preparare le partite con le grandi, devo crescere su questo aspetto. E' normale che voglia crescere nel Milan, ma non voglio parlare del mio futuro. La stagione del Milan è più importante del mio futuro. Il nostro scudetto è la Champions e dobbiamo raggiungerla. In questo momento dobbiamo mettere da parte tutto, pensiamo alle prossime dieci partite e stop. Nel derby ho sbagliato io, sono io che ho chiesto alla squadra di giocare più alta per mettere in difficoltà l'Inter che arrivava dall'eliminazione dell'Europa. Abbiamo preso troppe imbucate e l'errore è stato mio".

Ma lei, sinceramente, baratterebbe uno scudetto con la qualificazione alla Champions come ha detto il vostro presidente?
"No, no. Preferisco vincere uno scudetto che arrivare quarto. Da tifoso baratterei due scudetti con due stagioni fuori dalla Champions, dal punto di vista economico però capisco le parole del presidente".

Se possibile una domanda su tre calciatori: Castillejo, Suso e Paquetà. Come stanno?
"Castillejo ha fatto bene quando è entrato, vuole giocare di più ma non mi sembra sinceramente che abbia giocato poco finora. Paquetà anche nel Flamengo giocava mezzala. Nel Brasile forse fa un po' meno fase difensiva ma per me non è una novità. e per Suso non faccio il mago, non so che Suso vedremo, ma noi abbiamo bisogno di un Suso nel vivo del gioco e con meno pause. E' un giocatore che ci può dare tanto, bisogna continuare a dargli fiducia".

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