Tutto parte da un’equazione che nel calcio è verificata da sempre: il destino di un allenatore è legato ai risultati. Banale come tesi, ma nella vita ci sono molte regole banali che vigono senza mai essere messe in discussione. Gattuso lo sa perfettamente e ha fatto outing già prima della partita contro la Sampdoria: “Il mio futuro non è importante, parlerò a fine stagione”. L’unico dubbio è se a fine stagione parlerà da allenatore del Milan pronto per una nuova sfida oppure da ex. Un dubbio che oggi nessuno può sciogliere, né il diretto interessato (che comunque ha altri due anni di contratto) né la società, che però non vuole farsi trovare impreparata di fronte alla possibile necessità di cambiare guida tecnica. È normale in assoluto e ancora più normale quando si parla di un club che già in un paio di occasioni durante questa stagione aveva preso in considerazione un cambio in corsa.
Guardarsi intorno allora: questa è la parola d’ordine in casa rossonera. E in questo guardarsi intorno spuntano due nomi nuovi, che sono quelli di Simone Inzaghi e Laurent Blanc. Premesso che l’allenatore laziale ha un contratto con Lotito fino al 2020 e che trattare con il presidente è sempre complicato, come un anno fa Inzaghino aveva parzialmente sedotto la Juve, oggi sta succedendo la stesa cosa con il Milan. Inzaghi rientra in quella categoria di allenatori che sanno insegnare calcio propositivo, che anche con una squadra con dei limiti riescono sempre a uscire dal campo a testa alta. Laurent Blanc è fermo dal 2016, da quando ha lasciato il Paris Saint Germain. Candidato nel frattempo a vari altri club, non ha mai trovato accordi che fossero soddisfacenti per lui. Leonardo lo conosce relativamente, nel senso che Blanc è arrivato al Psg quando Leonardo se n’è andato. Però è un profilo che può piacere. Questi due nomi vanno a inserirsi in una casella dell’agenda rossonera nel quale sono scritti anche i nomi di Sarri – che difficilmente verrà confermato dal Chelsea – e di Gian Piero Gasperini, che ha contratto con l’Atalanta fino al 2021 ma che sogna una nuova occasione in una grande squadra dopo il fallimento all’Inter. Due sono le controindicazioni per Sarri, almeno teoriche: il contratto in essere con il Chelsea (non è detto che voglia risolverlo) e i risultati modesti ottenuti in Inghilterra, campionato molto attenzionato dalla proprietà rossonera.
Una casella a parte in questo progetto di casting la occupa Arsène Wenger. Il francese ha una splendida immagine a livello internazionale e un curriculum che non lo farebbe certo sfigurare alla guida di un club prestigioso come il Milan. È l’unico di questi allenatori insieme a Blanc assolutamente libero da contratti e pronto ad accettare un nuovo incarico in qualunque momento. I suoi limiti potrebbero essere la scarsa abitudine al campionato italiano e l’assuefazione a mercati faraonici. Per il momento si tratta di idee, di sondaggi. Gattuso non è ancora fuori dal casting, ma dopo la doppia sconfitta contro Inter e Sampdoria si è giocato buona parte del suo credito. E allora è normale che ci si guardi intorno.
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