Massimiliano Allegri cerca di proteggerlo ad ogni costo al ritornello di "non deve montarsi la testa" o "ora sembra Messi: sapete quanti talenti si bruciano?" ma Moise Kean sta diventando grande senza quasi accorgersene. Non perché sia un caso, è una conseguenza della sua personalità. Quella che gli ha fatto prendere per mano l'attacco del Juventus nel momento del bisogno segnando quattro gol in 8 partite ma anche rispondendo - con una rete, ovviamente - ai buu razzisti di Cagliari.
Kean, esultanza e ululati
Sguardo fisso verso chi ululava, nessuna protesta plateale o scena isterica. Non c'è una scelta giusta o sbagliata quando si prende posizione contro il razzismo ma il modo di Moise è quello più efficace: sul campo. "Il modo migliore di rispondere al razzismo" ha scritto il 19enne su Instagram mostrando l'esultanza dopo la rete, anche se Allegri e Bonucci hanno comunque frenato: "Ha sbagliato anche lui, meglio evitare provocazioni".
Avrà tempo, eventualmente, per capirlo. Ma intanto Kean continua a fare ciò che gli si chiede, segnare in un momento in cui il reparto offensivo bianconero è quasi decimato. Moise è arrivato a quattro gol in 8 partite ma, facendo la tara dei minuti, signifca una rete ogni 51 minuti. Tanta roba, non un caso vista la sua media azzurra: in Under 21 tre presenze e due gol, nella Nazionale di Mancini si è replicato.
È lui il personaggio della Generazione Y del nostro calcio, uno capace anche di zittire il padre per difendere la madre e che fa passi da gigante facendo venire qualche prurito ai tifosi bianconeri: e se CR7 non ce la facesse nell'andata contro l'Ajax, perché non lanciarlo anche nella mischia europea?. Il nuovo oro della Juve, insomma (rinnovo di contratto permettendo). Ma non ditelo (ancora) ad Allegri.
IL POST INSTAGRAM
Tante le reazioni di compagni e colleghi al post su Instagram: Mario Balotelli ha scelto un'emoticon per dire "stop al razzismo", Benatia ha scritto "Bravo piccolo mio". Solidarietà anche da Cancelo e Pjanic.
POGBA: "BRAVI ITALIANI"