Nba, notte da dimenticare per gli italiani: Gallinari e Belinelli travolti da Houston e Denver

Nella corsa per un posto nei playoff a Est vincono solo gli Orlando Magic, cadono Detroit, Brooklyn e Miami

Una notte da cancellare alla svelta per poi ripartire di slancio. Brutte sconfitte per i Los Angeles Clippers di Gallinari (16 punti) e per i San Antonio Spurs di Belinelli (0 punti), travolti rispettivamente da Houston (135-103) e da Denver (113-85). Nella Eastern Conference, la corsa per acciuffare l’ultimo posto utile per i playoff si fa sempre più avvincente: vincono gli Orlando Magic, cadono i Miami Heat, i Brooklyn Nets e i Detroit Pistons.

DENVER NUGGETS-SAN ANTONIO SPURS 113-85
I Denver Nuggets si mettono alle spalle la sconfitta contro i Golden State Warriors e travolgono i San Antonio Spurs di Marco Belinelli (0 punti in 14 minuti sul parquet) con una prestazione superlativa: 113-85 il punteggio finale. Un match mai in discussione, che dura solo un tempo, con i padroni di casa che chiudono all'intervallo lungo con 18 lunghezze di vantaggio e arrivano anche a toccare il +30. Dura ancora meno, però, la partita di coach Gregg Popovich, espulso dopo appena 63 secondi per le eccessive proteste nei confronti degli arbitri. A guidare l'attacco dei Nuggets è sempre Nikola Jokic, che sfiora una tripla doppia da 20 punti, 11 rimbalzi e 9 assist, a cui si aggiungono i 19 di Monte Morris e Malik Beasly in uscita dalla panchina. Per gli Spurs, si salvano solo LaMarcus Aldridge e DeMar DeRozan, gli unici ad andare in doppia cifra, insieme con Dairis Bertans e Lennie Walker IV.

LOS ANGELES CLIPPERS-HOUSTON ROCKETS 103-135
Non è andata meglio ai Los Angeles Clippers di Danilo Gallinari (16 punti in 24 minuti sul parquet con 6/12 dal campo), travolti a domicilio dagli Houston Rockets: 103-135 il punteggio finale in favore dei Razzi texani. Anche in questo caso, in quello che potrebbe essere stato un antipasto dei prossimi playoff, non c'è stata partita, con la squadra di coach Mike D'Antoni che scappa via sin dalla palla a due, senza più voltarsi indietro. A trascinare l'attacco dei Rockets è il solito James Harden, che chiude con 31 punti 7 rimbalzi e 7 assist, cui si aggiungono le prestazioni straordinarie dell'ex Chris Paul (29 punti e 7 assist) e di Clint Capela (24 punti e 15 rimbalzi). Con questa sconfitta, e la contestuale vittoria di Utah contro Phoenix, LA resta in sesta posizione a Ovest e rischia di dover affrontare al primo turno di playoff proprio quella Houston che l'ha pesantemente sconfitta nella notte.

DETROIT PISTONS-INDIANA PACERS 89-108
Mentre a Ovest sono già noti i nomi delle otto ‘sorelle’ che disputeranno la post season, a Est ci sono cinque squadre in lotta per due posti. Al momento, in sesta posizione ci sono i Detroit Pistons, sconfitti nella notte dagli Indiana Pacers 108-89. L'assenza di Blake Griffin, out per un problema al ginocchio sinistro, si fa sentire eccome per la squadra di coach Dwyane Casey, che non riesce a opporre resistenza ai Pacers, in lotta per riuscire ad aggiudicarsi il vantaggio del fattore campo. Il migliore tra le fila di Indiana è Thaddeus Young, che chiude con una prova da 21 punti, a cui si aggiungono i 17 di Bojan Bogdanovic e i 17 di Myles Turner. Dall'altra parte, invece, non bastano la solita doppia doppia di Andre Drummond (28 punti e 19 rimbalzi) e i 24 punti di un ispirato Wayne Ellington. Nonostante la sconfitta, Detroit mantiene una partita di vantaggio nei confronti dei Miami Heat, noni.

ORLANDO MAGIC-NEW YORK KNICKS 114-100
Gli unici a sorridere nella notte sono gli Orlando Magic, che superano gli sgangherati New York Knicks 114-100, e si portano all'ottavo posto, superando i Miami Heat, sconfitti dai Boston Celtics. Il merito della vittoria, come spesso accade, è dell'All-Star Nikola Vucevic, che chiude con una doppia doppia da 29 punti e 13 rimbalzi. A questi, si aggiungono i 23 punti, in uscita dalla panchina, di Terrence Ross, uno dei possibili candidati al premio di miglior sesto uomo dell'anno. Sono proprio le sue triple nel finale a spezzare la resistenza di New York, che non ha più nulla da chiedere alla propria disastrosa stagione. L'unico a crederci fino alla fine è l'ex con il dente avvelenato, Mario Hezonja, che chiude con un bottino di 29 punti, 22 dei quali arrivati nel corso del secondo tempo. Insieme con lui vola sopra quota 20 anche il rookie Kevin Knox, una delle poche note liete dell'annata dei Knicks.

BROOKLYN NETS-TORONTO RAPTORS 105-115
La partita più dura era, senza ombra di dubbio, quella dei Brooklyn Nets, impegnati contro i Toronto Raptors. Al Barclays Center finisce 115-105 per i canadesi, che conquistano il quinto successo consecutivo e, di fatto, blindano il secondo posto in classifica a Est alle spalle dei Milwaukee Bucks. Sono ben tre i giocatori di Toronto a volare sopra quota 20 punti: Serge Ibaka chiude con una doppia doppia da 28 e 10 rimbalzi, cui si aggiungono i 26 di Kawhi Leonard e i 23, in uscita dalla panchina, di Pascal Siakam. Brooklyn, che ha comunque il merito di riuscire a restare sempre aggrappata alla partita, incassa la quarta sconfitta consecutiva, che rischia di complicare una situazione di classifica che, solo un mese fa, sembrava assai rassicurante. L'unico a salvarsi, ancora una volta, è D'Angelo Russell, che ferma il proprio tassametro a quota 27 punti. I Nets sono chiamati a invertire subito la rotta anche se contro i Milwaukee Bucks non sarà affatto facile...

MIAMI HEAT-BOSTON CELTICS 102-112
Al momento, i primi degli esclusi sarebbero i Miami Heat, sconfitti nella notte dai Boston Celtics. All'American Airlines Arena finisce 112-102 per i biancoverdi, che si affidano all'ottima prova di Gordon Hayward, che fa ben sperare in ottica playoff. L'ex Utah Jazz gioca una partita da protagonista, chiudendo con 25 punti, 8 rimbalzi e 5 assist. A questa, si aggiunge anche la solita prestazione da vero leader di Kyrie Irving, che mette 23 punti e chiude la partita nel finale, ricacciando indietro Miami. Ai padroni di casa, invece, non bastano i 21 punti di Dion Waiters, a cui si aggiungono i 18 (con 15 rimbalzi) di Hassan Whiteside. L'ultimo a mollare è stato però Dwyane Wade, alla penultima partita della carriera davanti al proprio pubblico, che chiude con 17 punti, 7 rimbalzi e 7 assist. Gli Heat non riescono così a evitare la sconfitta numero 40 in stagione regolare, al pari di Orlando e Brooklyn che, però, hanno vinto una partita in più.

ATLANTA HAWKS-PHILADELPHIA 76ERS 130-122
Se per le ultime posizioni in griglia playoff a Est la lotta è serratissima, lo stesso non può dirsi per quelle di vertice, che sembrano ormai già delineate. Primi i Milwaukee Bucks, secondi i Toronto Raptors e terzi i Philadelphia 76ers. Nella notte, però, la squadra di coach Brett Brown è incappata in un brutto passo falso contro gli Atlanta Hawks: 130-122 il punteggio finale. Ancora senza Joel Embiid, Phila si affida al proprio quintetto, mandando tutti in doppia cifra: il migliore è JJ Redick, che chiude con una prova da 30 punti, a cui si aggiungono le doppie doppie di Ben Simmons (15+15) e Jonah Bolden (13+10). Dall'altra parte, però, Atlanta può contare su di uno strepitoso Trae Young: il rookie chiude con 33 punti, 7 rimbalzi e 12 assist ed è il trascinatore dell'attacco degli Hawks, che può contare anche sui 25 (con 8 rimbalzi) di John Collins e sui 17, in uscita dalla panchina, di DeAnde' Bremby. Nonostante il ko, i Sixers mantengono due partite e mezzo di vantaggio nei confronti di Indiana e Boston.

NEW ORLEANS PELICANS-CHARLOTTE HORNETS 109-115
La vittoria di Charlotte contro New Orleans riaccende le speranze degli Hornets in ottica playoff a Est. La franchigia di proprietà di Michael Jordan è più attardata rispetto alla concorrenza, ma le sconfitte di Miami, Brooklyn e Detroit possono spingere il volo dei Calabroni. Contro i Pelicans, ancora una volta, il trascinatore è Kemba Walker, che chiude con 33 punti, a cui aggiunge anche 7 assist. L'ex UConn è l'unico del quintetto a raggiungere la doppia cifra, mentre è preziosissimo il contributo di Jeremy Lamb e Frank Kaminski in uscita dalla panchina: il primo chiude con 12 punti, mentre il secondo ne aggiunge addirittura 21. Dall'altra parte, New Orleans, ancora senza Anthony Davis, orami diventato a tutti gli effetti un 'corpo estraneo', si affida a Julius Randle, ma non basta. L'ex Los Angeles Lakers gioca una partita sontuosa, chiudendo in doppia doppia con 34 punti e 11 rimbalzi. Troppo scarso il contributo dei compagni, con Ian Clark, che ne aggiunge 17 e poco altro.

DALLAS MAVERICKS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 108-110
Quella tra Mavericks e Timberwolves è una partita tra due squadre in crisi e che non hanno più nulla da chiedere alla propria stagione. La testa sgombra ha dato vita a una partita divertente, che Minnesota ha portato a casa con il punteggio di 110-108. A nulla è servito il tentativo di rimonta finale dei padroni di casa, trascinati dal solito Luka Doncic. Lo sloveno, nonostante non sia al top della condizione, gioca una partita encomiabile, chiudendo con 27 punti, 12 rimbalzi e 6 assist. A questi si aggiungono i 25 (con 8 rimbalzi) di Dwight Powell e poco altro. Minnesota, invece, manda quattro uomini del quintetto in doppia cifra, con il solo Josh Okogie, che si ferma a quota 9. Il miglior realizzatore è Karl-Anthony Towns, autore di una doppia doppia da 29 punti e 13 rimbalzi, ai quali si aggiungono i 19 di Andrew Wiggins, i 15 di Tyus Jones e i 14 di Dario Saric. Per Dallas si tratta della sesta sconfitta nelle ultime 10 partite, mentre per Minnesota arriva la terza W nelle ultime 10.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-MEMPHIS GRIZZLIES 116-89
Anche nella Western Conference, così come a Est, resta ancora da assegnare l'ordine definitivo per la griglia playoff. Se il primo e il secondo posto sembrano ormai appartenere a Golden State e Denver, al terzo posto è lotta a due tra Houston e Portland. Alla vittoria dei Razzi texani replica quella dei Trail Blazers, che, nella notte, si sono sbarazzati senza troppo affanno dei Memphis Grizzlies: 116-89 il punteggio finale. Dopo un primo tempo equilibrato, i padroni di casa allungano nella ripresa, piazzando un parziale di 24-10, che spacca in due la partita. Per Portland, che deve fare i conti con il terribile infortunio che ha posto fine alla stagione di Jusuf Nurkic, il migliore è Enes Kanter, che chiude con una doppia doppia da 21 punti e 15 rimbalzi, a cui si aggiungono la seconda tripla doppia consecutiva di Evan Turner (13+12+11) e i 20 (con 10 assist) di Damian Lillard. Per Memphis, invece, il migliore è Chandler Parsons, che chiude con 16 punti in uscita dalla panchina.

PHOENIX SUNS-UTAH JAZZ 97-118
Tutto facile anche per gli Utah Jazz, che approfittano della sconfitta dei Los Angeles Clippers di Danilo Gallinari per blindare il proprio quinto posto a Ovest che, al momento, li porterebbe ad affrontare proprio Portland al primo turno. Contro Phoenix, il fanalino di coda della Western Conference, finisce 118-97 al termine di un match in cui gli ospiti prendono il comando delle operazioni nel secondo periodo, senza più voltarsi indietro. Il migliore per Utah è Donovan Mitchell, che chiude con 29 punti, ai quali si aggiungono i 27 (con 5 rimbalzi e 8 assist) i Joe Ingles e la solita doppia doppia del gigante francese Rudy Gobert (17 punti e 13 rimbalzi). Per Phoenix, a rendere ancora più amara la sconfitta, ci pensa il brutto infortunio alla caviglia di Devin Booker, costretto a lasciare il parquet dopo appena 7 minuti di gioco. Senza il proprio faro, l'attacco dei Suns non fa paura, con i soli Richaun Holmes (16 punti) e Elie Okobo (15 punti) a fare canestro.

WASHINGTON WIZARDS-CHICAGO BULLS 114-115
La stagione dei Chicago Bulls è stata tutt'altro che positiva. I Tori si trovano al terzultimo posto della Eastern Conference con appena 22 vittorie a fronte di 57 sconfitte, ma vogliono ancora provare a togliersi qualche soddisfazione, nonostante cavalchino una striscia di 10 sconfitte nelle ultime 12 partite giocate. E così, sul parquet degli Washington Wizards arriva una vittoria che dà morale (sono ben sei gli uomini in doppia cifra): 115-114 il punteggio finale. L'eroe per Chicago è Walter Lemon Jr. (24 punti con 3 rimbalzi e 8 assist), che realizza il canestro decisivo a 32 secondi dalla sirena finale. A nulla serve il disperato tentativo di Jordan McRae all’ultimo secondo di gioco, con la sua tripla che finisce corta sul primo ferro. Nonostante la sconfitta, una notte da ricordare per Bradley Beal (19 punti), che diventa il primo giocatore nella storia della franchigia capitolina a segnare 2000 punti, con 400 rimbalzi e 400 assist nel corso della stessa stagione.

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