Serie A, la Var è andata a farsi benedire

Ancora polemiche, ancora errori: il caso dello Stirpe da record mondiale

Decisioni corrette nel minor tempo possibile... Uno dei cpaisaldi del Var va a farsi benedire in Frosinone-Parma, in cui viene stabilito il record mondiale (presumiamo) di silent check. Manganiello fischia il penalty per fallo di Gobbi su Paganini al 93'. Ma tutto si ferma, il Var Di Paolo e l'Avar Posado stanno valutando diverse situazioni verificatesi poco prima a centro area. Quando l'arbitro conferma il rigore sono passati 7' e 58" dalla sua decisione iniziale... Per il gol dal dischetto di Ciofani servono altri 47", per un totale di quasi 9' tra il primo fischio di Manganiello e la rete che decide la partita.

Oggi piovono critiche sul fischietto della sezione di Pinerolo, che però non ha responsabilità: deve mettersi nelle mani di chi sta davanti al monitor per la valutazione di un fatto oggettivo come il fuorigioco. Questo il primo, si parla di centimetri o forse millimetri. Successivamente c'è anche la valutazione della posizione di Cibsah, che cerca di intervenire di testa dopo il tiro di Brighenti: è in gioco? Sì se in quel mucchio di uomini in mezzo all'area la tocca Ciofani, no se la devia un difensore del Parma.

Insomma, passateci il termine: un gran casino, che solleva due quesiti: 1) d'accordo, il fuorigioco è un fatto geometrico indiscutibile, ma se richiede 8' per essere individuato, perché non archiviare il caso come eventuale errore non grave, da lasciare dunque alla valutazione degli arbitri di campo?
2) Non essendoci certezza che le cose siano andate realmente così, perché non spiegare quali decisioni sono state prese dal Var e perché, come fa la Uefa in Champions League? Un'idea che piace, anche agli arbitri stessi, come confermato da Rocchi.

Qualche polemica anche intorno al rigore decisivo di Spal-Lazio, all'88'. Guida prima ammonsice Cionek per simulazione; nel giro di 2' Orsato lo richiama alla review e la decisione viene corretta in un tempo ragionevole.