L'incontro tra arbitri, allenatori, capitani e dirigenti della Serie A avvenuto a Milano in Lega Calcio è servito agli arbitri per spiegare le recenti decisioni che hanno sollevato polemiche. Un incontro in cui il designatore Rizzoli ha snocciolato le statistiche di questa stagione, fatta di ben 1984 situazioni analizzate dal VAR (con silent check o con On Field Review) e soltanto 18 errori commessi nonostante l'impiego della tecnologia. Anzi, 19, perché i dati sono validi fino alla 30° giornata e nella 31° va messo agli atti l'errore di Fabbri sul mani di Alex Sandro in Juve-Milan ("E' una decisione difficile da supportare", ha ammesso Rizzoli). Il fischietto di Ravenna verrà fermato, anche se il designatore rifiuta l'uso del verbo 'fermare' e della parola 'stop': "Io sono come un allenatore che deve schierare gli uomini più in forma, parlerei piuttosto di gestione della squadra. Non di stop o cose di questo genere").
Sul contatto Mandzukic/Romagnoli in area bianconera, assoluzione anche per il VAR Calvarese: "Non lo ha ritenuto un errore in campo, quindi non è intervenuto e sono d'accordo. Non era una situazione così chiara". Il fatto che l'episodio sia stato comunque visto e valutato, come ha sottolineato Rizzoli, renderà inutilizzabile la prova tv qualora venisse richiesta dal procuratore federale. Tornando a Fabbri, da poco promosso internazionale, sta vivendo una stagione complicata, a partire da Roma-Inter dello scorso dicembre: lì era davanti al video e non suggerì a Rocchi la review per il chiaro intervento da rigore di D'Ambrosio su Zaniolo. Fu fermato per i tre turni successivi di campionato e Nicchi, senza mezzi termini, parlò pubblicamente di 'errore inconcepibile'. Fabbri, non sentendosi tutelato, la prese male e tra lui e il presidente dell'AIA nacque anche una discussione che potrebbe aver minato la serenità dell'arbitro ravennate. Cosa che Rizzoli esclude: "Fabbri ha professionalità, capacità e personalità. Sente che da parte nostra e del presidente c'è grande stima. Certo, come altri ha ancora bisogno di crescere e maturare del tutto".
Sul caso Patric-Locatelli, Rizzoli ha poi spiegato una volta per tutte che Abisso (già nella bufera per quel famigerato 'mani' di D’Ambrosio punito ingiustamente col rigore nel finale di Fiorentina-Inter) ha deciso in maniera corretta. In sostanza: se non si cerca una giocata, ma si fa pura opposizione su un tiro o su un cross, tenendo le braccia alte/larghe, la precedente carambola su una parte del corpo non esclude il rigore.
Ma ecco cosa è successo nell’incontro di questa mattina. Il Milan ha scelto di non affrontare Fabbri, né di chiedergli spiegazioni, tanto il danno è stato fatto. Gattuso e gli altri allenatori presenti hanno soprattutto ascoltato e sono stati gli arbitri a farsi sentire, lamentandosi per il clima di eccessiva tensione che sfocia sempre più spesso in proteste difficili da gestire: non a caso, stando ai numeri dati da Rizzoli, le ammonizioni per proteste in questa stagione sono aumentate del 20% rispetto al 2017/2018 (dato riferito alle prime 30 giornate). Da parte loro, i tecnici di Serie A hanno risposto con una osservazione riassumibile così: se c’è un regolamento, e c’è un protocollo, perché su interventi simili ci sono interpretazioni differenti? Insomma, hanno chiesto una uniformità che oggi non vedono. Gli allenatori sono invece favorevoli all’ipotesi di una centrale operativa VAR con sede a Coverciano che operi indistintamente per tutte le partite di serie A. Il progetto è già allo studio e dopo la conclusione del dibattito arbitri-capitani-allenatori, Nicchi e Rizzoli sono stati impegnati in una ulteriore riunione, utile per valutare e risolvere le problematiche tecniche legate a questa novità (fibra, trasmissione delle immagini, ecc). La speranza è quella di avere la control room di Coverciano pronta per la prima giornata del 2019/20.
A margine dell’incontro, emergono altre indiscrezioni sugli episodi delle ultime settimane. Samp-Milan, 29° giornata: Orsato, contestato dai rossoneri (presunto rigore per fallo di Murru su Piatek), ha incassato l’OK di Rizzoli al suo operato: nessuna evidenza di contatto falloso. Frosinone-Parma, 30° giornata: l’arbitro di campo Manganiello (rigore per il Frosinone nel finale di gara confermato solo dopo 8’ di silent check) non ha colpe. C’erano da verificare precedenti situazioni di fuorigioco molto intricate, e in più il tecnico che si occupa di produrre e proporre le immagini al VAR è andato completamente nel pallone, tanto che Rizzoli in conferenza ha dichiarato: “Ci vuole più professionalità da parte di tutti, anche da parte dei tecnici, che sono fondamentali”. Il designatore ritiene che 8’ per arrivare a una decisione siano intollerabili.