La sconfitta in Supercoppa scatena i primi processi in casa Juve, che fallisce il primo trofeo stagionale mettendo in mostra una condizione fisica deficitaria. Un'ammissione che arriva direttamente da Maurizio Sarri ("Siamo arrivati a corto di energie"), che invece difende la scelta di schierare dall'inizio Ronaldo con Higuain e Dybala. E la mancanza di energie si ripercuote, in negativo, anche sul gioco della Signora, che non riesce ad aggredire gli avversari né a dettare il ritmo della gara come vorrebbe invece l'ex tecnico di Napoli e Chelsea.
Nelle ultime tre partite Sarri ha proposto il tridente CR7-Higuain-Dybala, invocato a gran voce anche dagli stessi giocatori. Il problema, però, al momento non è tanto la scelta degli interpreti (come ha sottolineato il tecnico, la Juve ha perso quando in campo c'era un centrocampista in più) quanto una condizione non ottimale e una filosofia di gioco, quella di Sarri, che non è stata ancora assimilata dalla squadra.
La Juve non ha al momento la forza per restare corta e avanzare in fase di non possesso. L'attacco non aiuta il centrocampo, che spalanca voragini letali quando è costretto ad allargarsi per coprire l'avanzata degli avversari sulle corsie laterali. Manca l'armonia dei movimenti e la sincronia tra i reparti, tanto che ogni contropiede subito a Riad diventava un rischio gigantesco. La sosta servirà per ricaricare le batterie e schiarire le idee: qualche cambiamento appare necessario per evitare nuovi, pesanti, passi falsi.