L’olandese Mathieu van der Poel vince l’Amstel Gold Race 2019, riportando alla vittoria della corsa un corridore olandese dopo 18 anni e replicando il successo del padre in questa gara arrivato nel 1990. Van der Poel guida il gruppo alla rimonta sui fuggitivi Alaphilippe e Fuglsang e poi con uno scatto prodigioso metta la ruota davanti all’australiano Clarke. Chiude il podio proprio Fuglsang, miglior italiano De Marchi settimo.
L’Olanda è la nazione che nella storia ha vinto più volte l’Amstel Gold Race, eppure ci è voluto un numero da fuoriclasse di un corridore che arriva dal ciclocross per rivedere un olandese davanti a tutti in questa prestigiosa corsa. Mathieu van der Poel dice di non amare il ciclismo su strada e di preferire il fango del ciclocross, eppure con questa vittoria dimostra di avere un grande talento anche per le corse su asfalto.
Una gara circolare quella di van der Poel. Dopo aver chiuso la classica lunga fuga di giornata, arrivata ad avere anche 8 minuti di vantaggio sul gruppo, è proprio l’olandese a 43 km dal traguardo a vivacizzare la corsa, con un’azione che tatticamente sembra azzardata e che viene chiusa senza particolari difficoltà. Ai 35 dall’arrivo trovano il momento giusto per muoversi Alaphilippe e Fuglsang che prendono margine su Trentin e Kwiatkowski, unica coppia che riesce a trovare un minimo di collaborazione per provare a soffocare il tentativo del francese e del danese. Davanti però Alaphilippe e Fuglsang accumulano secondi di vantaggio, tanto sui primi inseguitori quanto sul gruppo principale che fatica a trovare un accordo e così perde inesorabilmente terreno. Situazione che sembra a questo punto sorridere ad Alaphilippe, decisamente migliore di Fuglsang in una volata a due, l’epilogo più probabile della corsa quando la coppia di testa sfiora il minuto di vantaggio sui primi inseguitori a 22km dall’arrivo.
Negli ultimi 10km accade però quello che non era facilmente pronosticabile. Alaphilippe e Fuglsang sciupano in maniera sciagurata tutto il vantaggio accumulato, con Kwiatkowski che stacca Trentin e dietro van der Poel che si mette a trainare il gruppo con un’andatura forsennata che permette alla corsa di vivere un emozionante ultimo chilometro, con tutti i corridori principali incredibilmente di nuovo insieme. A questo punto van der Poel conclude ciò che aveva iniziato a 43 km dall’arrivo, continua la progressione che lo aveva riportato su Alaphilippe e Fuglsang con una volata pazzesca che gli permette di mettere la ruota davanti a tutti, prima di accasciarsi stremato sull’asfalto dopo uno sforzo disumano. Il ciclismo mondiale ha scoperto un nuovo talento, vincente all’Amstel come papà Adrie nel 1990. Circolarità della vita da ciclista a tutto tondo di Mathieu van der Poel.