Errigo-Federscherma ai ferri corti, la palla passa gli avvocati

L'argento olimpico nel fioretto vorrebbe competere a Tokyo 2020 in due specialità, ma la Fis si oppone e l'ha esclusa dal prossimo Grand Prix di sciabola

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Si fa sempre più aspra la polemica tra Arianna Errigo e la Federscherma. La campionessa azzurra vorrebbe partecipare alle Olimpiadi di Tokyo 2020 sia nel fioretto che nella sciabola, ma la Fis si oppone e per questo motivo non l'ha inserita nella lista delle iscritte al Grand Prix di sciabola di Seul, imprescindibile step della qualificazione olimpica (26-28 aprile). La Errigo ha così dato mandato a un avvocato che ha inviato una lettera alla Federazione per chiedere la riammissione alla manifestazione.

Inizialmente pre-convocata per partecipare agli allenamenti del 16-18 aprile in vista della gara in Corea del Sud, la Errigo il 12 aprile scorso ha ricevuto la comunicazione in via informale e senza alcuna spiegazione di non poter più prendere parte alla competizione. Una decisione che le costerebbe, de facto, la qualificazione a Tokyo 2020 nella sciabola e così il sogno di diventare la prima schermitrice a vincere una medaglia olimpica in due differenti specialità dopo l'argento individuale e l'oro a squadra a Londra 2012.

L'APPELLO DELLA ERRIGO

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