Il Manchester City fa suo il derby, va a vincere per 2-0 a Old Trafford contro il Manchester United e si riporta in testa alla Premier League, un punto sopra il Liverpool. La partita si sblocca nella ripresa, con un assolo di Bernardo Silva al 54' e un tiro senza troppe pretese di Leroy Sané al 66', su cui è grave l'errore di De Gea. Red Devils sesti, a -4 dal Chelsea quarto e a -2 dall'Arsenal, che perde clamorosamente per 3-1 a Wolverhampton.
Lo show del derby di Manchester
MANCHESTER UNITED-MANCHESTER CITY 0-2
Un derby è sempre un derby, anche e soprattutto in Inghilterra (dove il termine "derby" è ovviamente nato). Ma nella notte di Old Trafford c'è forse in palio anche qualcosa in più della solita stracittadina di Manchester: il City ha bisogno di vincere per alimentare l'ambizione di confermarsi campione d'Inghilterra nello snodo forse decisivo della sua stagione, lo United non vuole limitarsi a fare un dispetto ai cugini ma anche rientrare nella lotta per il quarto posto che vale la Champions League. Il risultato è una partita nervosa e intensissima, che gli uomini di Guardiola riescono a risolvere definitivamente solo nell'ultima mezz'ora. Facendo un passo importante verso il titolo. All'inizio infatti è tutto aperto, è anzi lo United a costruire la prima occasione nitida da gol: Pogba pesca Lingard che va al tiro, mancando di pochissimo il bersaglio. I Citizens rispondono però appena due minuti dopo, con Bernardo Silva che impegna De Gea. A metà tempo gli ospiti provano a condurre le operazioni, con Sterling e Bernardo Silva che fanno piovere in area palloni su palloni, ma i Red Devils tengono. A pochi istanti dall'intervallo è quindi Sterling a lanciarsi verso la porta di De Gea, che però non si fa sorprendere e neutralizza il suo tentativo. Guardiola sembra capire che è il momento di giocarsi il jolly e dopo qualche minuto della ripresa getta nella mischia Leroy Sané: è la carta che fa saltare il banco. Il Manchester United non riesce infatti a contrastare un City versione iperoffensiva e i risultati si vedono già al 54': Gundogan in possesso palla trova Bernardo Silva sulla destra, il portoghese punta la porta, manda a vuoto Shaw e conclude sul primo palo, dove De Gea non è impeccabile e la palla finisce in rete. Qui finisce la partita dei Red Devils, che di fatto si vedono solo per una punizione che Pogba scaraventa contro la barriera, mentre nel frattempo gli ospiti continuano ad attaccare con profitto. E se al 56' Aguero colpisce solo il palo, meglio va a Sané al 66': Sterling arpiona un pallone in mediana, si fa metà campo di corsa e poi apre sulla sinistra per Sané, che non tira in maniera impeccabile sul primo palo, ma De Gea interviene malissimo sul pallone e la sua deviazione di tibia si trasforma nel raddoppio del City. Il 2-0 di fatto spegne la partita, oltre che il pubblico di casa: solo Lukaku, appena entrato in campo, sporca i guanti a Ederson. Per il resto il City si limita a controllare la partita e ad ascoltare i cori dei propri tifosi, che invocano in faccia ai silenziosissimi cugini l'esonero di Solskjaer (in realtà tutt'altro che all'ordine del giorno) e dopo il fischio finale si proclamano già campioni. Con la scaramanzia che, evidentemente, non è una caratteristica della gente d'Inghilterra.
WOLVERHAMPTON-ARSENAL 3-1
Al Molineux Stadium va in scena il crollo dell'Arsenal, che manca il sorpasso Champions al Chelsea di Sarri (che rimane quarto), rischia di far rientrare il Manchester United (ora sesto a -1 punto) e riaccende le ambizioni europee dei Wolves, ora settimi con la speranza di entrare in Europa League (succederà in caso di vittoria del Manchester City nella finale di FA Cup). I Gunners cercano di farsi vedere a inizio match con le iniziative di Iwobi, Lacazette e Mkhitaryan, ma la prima vera occasione è dei padroni di casa, con Joao Moutinho che fa la barba al palo al 21'. E al 28' arriva il vantaggio del Wolverhampton, con Ruben Neves che sfrutta nel migliore dei modi un calcio di punizione. Jimenez e Bennett mancano il raddoppio per i padroni di casa, che però continuano ad attaccare galvanizzati dal vantaggio e dopo un buon pallone non sfruttato da Lacazette arriva il 2-0: è il 37' ed è Doherty a trovarlo con un colpo di testa sugli sviluppi di un corner, con Leno che va a farfalle. E nei minuti di recupero del primo tempo arriva addirittura il 3-0, con l'Arsenal che pasticcia in disimpegno, Diogo Jota che ruba il pallone, corre verso la porta, lascia sul posto Papastathopoulos e batte un Leno anche in questo caso non esente da colpe. Tre gol da recuperare in un tempo sono un'impresa complicata per chiunque, a maggior ragione per un'Arsenal con la lingua per terra. Nacho Monreal e Ozil ci provano a inizio ripresa, ma è un fuoco di paglia. Lacazette chiede invano un rigore, poi addirittura i padroni di casa iniziano a credere nel poker: Diogo Jota tenta di nuovo la fortuna nell'area dei Gunners, poi è Raul Jimenez a gettare alle ortiche l'occasione per rendere il risultato ancora più rotondo. All'80' arriva quindi il gol della bandiera per i londinesi, grazie a un colpo di testa di Papastathopoulos su calcio d'angolo che non basta al greco per farsi perdonare la leggerezza sulla rete precedente. Né a Unai Emery per uscire dalla graticola, con una stagione che potrebbe consegnare all'Inghilterra un Arsenal ultimo tra le big.