Alle 12:30 c’è Frosinone-Napoli. In campo per l’orgoglio, ma soprattutto per una forma di doveroso rispetto verso i tifosi e verso se stessi. Le ultime 5 gare del campionato (nell’ordine contro Frosinone, Cagliari, Spal, Inter e Bologna) serviranno a Carlo Ancelotti per schiarirsi definitivamente le idee e per consolidare quel secondo posto, che sarebbe un delitto farsi scivolare dalle mani proprio ad un passo dal traguardo. Inutile girarci intorno. L’appeal della sfida non è da finale di Champions, ma proprio per questo motivo il Napoli deve dimostrare che quel processo di crescita, mentale, intrapreso fin quando dinanzi c’erano squadre come Psg e Liverpool, non è un ricordo lontano.
Che sia il Frosinone, o il Real Madrid, ogni impegno va affrontato come una pratica da liquidare con freddezza e rabbia spietata sotto porta. Questione di motivazioni, direte voi. Ci può stare, sussurrerebbe Benitez alle nostre orecchie con una delle sue celebri esclamazioni.
Sta di fatto che il Napoli ha disputato un ottimo avvio di campionato, che gli ha fatto prendere il largo dalle inseguitrici, ma non dalla Juventus. Terminare la stagione, con intelligenza, è fondamentale. Basta supponenza. Le qualità ci sono e i palloni vanno scaraventati in rete senza troppi fronzoli. Altrimenti si fa come contro l’Atalanta: dominio di 70 minuti, segni solo un gol, divorandotene 5/6, e poi subisci infilate senza reagire, perché tanto la classifica non cambia ed offre garanzie di stabilità.
Il Napoli ha fatto innamorare l’Europa per gioco e realizzazioni. E sono convinto che con il sapiente lavoro di Ancelotti, il quale sicuramente avrà già individuato i tasselli per migliorare la rosa, riuscirà a ripartire con rinnovate ambizioni. Lo ha fatto capire proprio il tecnico in conferenza stampa a Castel Volturno: i dati di “Stats” mostrano un Napoli che in 14 gare ha vinto correndo il giusto e bene, capacità che ha consentito alla squadra di portare a casa l’intera posta in palio senza sprecare eccessive energie. E questo aspetto pone il club al primo posto di questa speciale graduatoria. Guai dunque a parlare di calo fisico. È stato pertanto un calo (inconscio) di stimoli. Cosa è lecito attendersi dal mercato lo scopriremo solo vivendo. Intanto so che molti giocatori intendono terminare la stagione a testa alta, dando un calcio alle polemiche e ai malumori generati dalle ultime prestazioni opache. Tra questi c’è Dries Mertens, il più brillante in questa fase della stagione. Nonostante il contratto in scadenza nel 2020, forte della conferma pubblica di Ancelotti, sa di poter dare ancora il suo contributo. Gol su gol, puntando l’ex capitano Hamsik: al folletto belga mancano 17 centri per superare “Marekiaro” (fermo a 121 reti nella classifica dei bomber di tutti i tempi del Napoli). Anche questo può essere un incentivo in vista dei prossimi mesi.