Ancelotti battezza il Napoli che verrà

Niente top player "perché si può vincere anche con i giovani talenti"

Facciamo che la metà dei 24 legni colpiti quest’anno, record europeo per la categoria, si fosse trasformata in altrettanti gol per il Napoli, oggi di che cosa potremmo parlare? Magari di una lotta scudetto ancora aperta o forse anche qualcosa in più, ma la storia nessuno l’ha mai scritta con i “se” o con i “ma”. Nella vita si vince dicendo “nonostante” e mai “purtroppo”, quindi sarà corretto per il Napoli guardarsi allo specchio a fine maggio e capire cosa andrà fatto per migliorarsi nella stagione che verrà.

Va preso tutto quanto di positivo è stato fatto, a partire dal secondo posto quasi certo e dalla zona Champions conquistata per la quarta stagione di fila. Entrerà in scena Carlo Ancelotti, in maniera definitiva e a pieno titolo, mettendo su l’organico che più gli sarà utile per mettere a punto i propri schemi, senza la necessità di modificare la posizione in campo di qualche calciatore, come già successo quest’anno. Soprattutto con Insigne: ma sarà ancora un calciatore del Napoli? “Se vorrà restare, ne saremmo tutti felicissimi. Una cosa è sicura: non abbiano bisogno di vendere i nostri big”, nella conferenza stampa post gara dopo il successo di Frosinone, don Carlo ha in parte illustrato le strategie che il Napoli sta già mettendo in atto per organizzare il prossimo team.

Non saranno ceduti i pezzi pregiati, a meno di offerte clamorose e irrinunciabili, e del gruppo farà parte ancora Mara-Mertens: con la punizione di ieri, ha raggiunto il Pibe de Oro a quota 81 reti nella classifica all time dei gol segnati dai calciatori del Napoli in Serie A. “Gli faccio i complimenti per aver raggiunto una leggenda come Maradona. Il prossimo anno, nelle mie idee, ci sarà ancora: è un calciatore importante”, ha chiarito Ancelotti, aggiungendo un particolare necessario per evitare che i tifosi si facciano idee sbagliate. “Qui un giocatore che guadagna 10 milioni a stagione, non può arrivare. Dobbiamo investire sui giovani che guadagnano meno, perché questa è la nostra realtà e perciò abbiamo preso sia Meret che Fabian Ruiz. Si può vincere anche così, magari ci vuole più tempo e con la giusta programmazione”, il piano programmatico del Napoli, sembra chiaro dalle parole di Ancelotti.

Niente top player, elementi come Icardi che puntano a guadagnare dagli 8 ai 10 milioni a stagione, ma operazioni di reperimento di quei talenti non ancora presi di mira dai grandi club e da bloccare con anticipo e coraggio, per evitare che il riccone di turno possa decidere di prenderli quando il mercato si avvia verso la chiusura. E poi, l’assenza di clausole rescissorie sui vari Insigne, Allan e Koulibaly li rende inarrivabili, se non a cifre che permetterebbero al Napoli di ricevere un ristoro tale da consentire anche qualche operazione in più sul mercato. Ancelotti l’ha detto e Sarri lo ha dimostrato arrivando a 91 punti e ad un passo dallo scudetto: si può vincere pure se non compri Cristiano Ronaldo.