Un uomo solo al comando. No, non stiamo celebrando le epiche imprese che furono di Fausto Coppi ma parliamo dell’attuale momento di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus. Nonostante il quinto scudetto consecutivo vinto alla guida dei bianconeri il tecnico livornese è ufficialmente finito sul banco degli imputati come maggior colpevole della bruciante eliminazione in Champions League. E questa cosa proprio sembra non accettarla.
Non si spiega altrimenti il nervosismo assoluto con cui si sta rapportando con media e stampa in questo periodo soprattutto ogni qualvolta gli si fa notare il fallimento europeo subito ad opera di una squadra sicuramente inferiore come l’Ajax. Ad Allegri poi non va proprio giù che gli stessi tifosi della Juventus continuino a metterlo costantemente in discussione. Dall’alto dei suoi trionfi sulla panchina bianconera vorrebbe un’immunità che però il popolo juventino non è assolutamente disposto a concedergli.
Diciamolo, il tecnico toscano non è mai stato amato dalla tifoseria però dopo le brillanti prestazioni dei primi anni, soprattutto in Europa, gran parte di essa aveva anche cominciato ad apprezzarlo. Dalla disfatta di Cardiff in poi invece è cambiato tutto. La maggior parte dei sostenitori bianconeri non lo sopporta praticamente più nonostante abbia nel frattempo continuato a vincere scudetti in Italia. Troppo facile, il pensiero comune, con questo organico ci riuscirebbe chiunque. Forse ingeneroso, ma si fa davvero fatica ad immaginare una Juventus capace di non vincere lo scudetto nell’anno dell’acquisto di CR7, tanto per dire. Che poi non è nemmeno una questione di scudetti.
È nella natura delle cose che prima o poi il ciclo di titoli italiani consecutivi vinti dalla Juventus dovrà terminare, ci mancherebbe pure pensare il contrario in un delirio di onnipotenza. Ma quello che proprio non è tollerabile e che non gli si riesce più a perdonare è la totale assenza di gioco negli ultimi due anni. Un’involuzione totale davanti agli occhi di tutti. Incredibile che dinanzi ad un rafforzamento evidentissimo della rosa bianconera da un punto di vista quantitativo e tecnico non sia aumentata in proporzione anche la qualità del gioco juventino. Un vero delitto. Ecco quello che più di tutto gli viene rinfacciato contro, dai tifosi stessi ma anche da quelli da lui ribattezzati come “teorici del calcio”. Ma chiedere un gioco migliore con la qualità a disposizione è poi cosi offensivo? Non è l’eliminazione con l’Ajax che brucia ma il modo (sarebbe potuta già arrivare nel turno precedente senza il miracolo di CR7). Fin quando Allegri non accetterà questa cosa continuerà a trovarsi intorno persone che glielo ricorderanno facendogli perdere le staffe.
I tifosi vogliono un’identità ben definita, vogliono coraggio. Vogliono un’idea di calcio di cui andare fieri, a prescindere della vittoria finale o meno. Alla luce di questa lunghissima premessa, la domanda che ci sentiamo di porre al mister è la seguente: caro Allegri, ma chi te lo fa fare a restare sulla panchina della Juventus anche il prossimo anno? I fan saranno sempre più esigenti nei tuoi confronti e non basterà vincere il sesto scudetto consecutivo per ricevere l’immunità da critiche e questo lo sai bene anche tu. Ormai non ti si perdonerà più nulla. Mi trovo spesso a pensare a questa cosa (non so se capita anche a voi): ma se Allegri viene criticato così tanto nonostante continui a vincere scudetti a ripetizione, cosa potrebbe capitargli in un anno da “zero titoli”?
Al suo posto, soprattutto in assenza di un prolungamento di contratto, ci penseremmo non una ma cento volte prima di cominciare la stagione 2019/2020 sulla panchina della Juventus. Con la pancia piena (pienissima in Italia) per i supporter della Vecchia Signora vincere non è più l’unica cosa che conta ma si pretenderà anche il bel gioco. In fondo, rifacendoci al titolo del libro di Massimiliano Allegri, è davvero molto semplice: più si gioca meglio e più aumentano le possibilità di vincere, soprattutto in Europa. Facile no?