Aritmetico lo scudetto, decise (salvo miracolo targato Empoli) le tre retrocessioni, gli ultimi 360 minuti di campionato ci regaleranno emozioni in chiave Europa. Con un posto Champions ancora da assegnare (salvo harakiri targato Inter) e le piazze per l'Europa League ancora da decidere. Le imprese della domenica sono quelle della Lazio e, soprattutto, del Torino. Che batte il Milan e lo supera in classifica: appaiati a quota 56, i granata sono comunque davanti ai rossoneri per il miglior bottino nel confronto diretto (4 punti su 6).
PREMIO MINISTRO DELLA DIFESA - Camerunense classe 1990 (l'anno dei Mondiali italiani, della storica vittoria nella gara inaugurale sull'Argentina e dei quarti raggiunti un po' a sorpresa dalla Nazionale di N'Kono, Milla e Biyik): Nicolas Nkoulou si conferma contro il Milan come uno dei migliori difensori centrali della nostra Serie A. Aveva già fatto bene lo scorso anno, quello del suo debutto in Italia dopo 9 stagioni in Ligue 1 tra Monaco, Marsiglia e Lione. Si è se possibile superato in questo campionato: grande timing, personalità, lucidità al momento di impostare l'azione. Personaggio eccentrico (su Instagram spopolano foto e video dei suoi variopinti look), al Torino è costato in totale 4 milioni. Adesso vale, come minimo, il quadruplo.
PREMIO TROTTOLINO - Nel 3-5-2 mazzarriano sta interpretando il ruolo (non suo) di seconda punta, stante l'indisponibilità di Iago Falque e l'inaffidabilità di Zaza. Alejandro Berenguer non è - stando ai numeri - un grande cecchino: 4 i gol segnati in tre stagioni tra Serie A e Liga. Il pezzo forte del navarro (nato a Pamplona, come l'ex juventino Fernando Llorente e come il campione di ciclismo Miguel Indurain) sono dribbling e corsa, ma contro il Milan il suo stop&shoot che è valso il raddoppio è una magia da applausi.
PREMIO MACCHIETTA - Il suo tipo di gioco può piacere o non piacere (e a noi, detto per inciso, piace poco...). Ma solidità difensiva e organizzazione sono, per Walter Mazzarri, dei must ben definiti. Se il Toro - peraltro squadra con grandi individualità a partire da Sirigu - riuscirà a staccare un biglietto per l'Europa gran parte del merito sarà di questo fumantino allenatore livornese "di scoglio", nato e cresciuto a San Vincenzo. Ecco, magari per avere ormai quasi vent'anni di esperienza in panchina potrebbe provare a darsi una calmata: sei espulsioni in stagione sono davvero troppe. E le sue lamentele a bordocampo rischiano di trasformarlo in una macchietta.
PREMIO POVERO DIAVOLO - Una sola vittoria e ben 6 sconfitte nelle ultime 8 partite tra campionato e Coppa Italia. Striscia da incubo per il Milan di Rino Gattuso che, appena alla vigilia del derby, era quarto con tre lunghezze di vantaggio sulla Roma e con un solo punto in meno dell'Inter terza in classifica. Sono passati una quarantina di giorni, sembra un secolo...
PREMIO CHI L'HA VISTO - Franck Kessie, colpevole dell'ingenua spinta da rigore su Izzo che ha cambiato la sfida con il Torino, è al secondo anno al Milan. Tanti rigori trasformati, qualche esaltante sgroppata ma anche preoccupanti black out. Ecco, diciamo che il Kessie che furoreggiava nell'Atalanta di Gasperini e che aveva destato l'interesse di uno squadrone come il Chelsea in rossonero si è visto a tratti. E in questa stagione il suo rendimento rispetto alla prima al Milan è, se possibile, peggiorato.