Gli Houston Rockets sono vivi. E così, dopo aver perso le prime due sfide della serie contro i Golden State Warriors, i texani rialzano la testa e battono i formidabili avversari per 126-121 al termine di una sfida tiratissima e decisa all'overtime. Ancora una volta grande protagonista è James Harden, che chiude la sua notte con 41 punti. Ai californiani, ora sul 2-1, per una volta non basta un sontuoso Kevin Durant da 46 punti.
HOUSTON ROCKETS-GOLDEN STATE WARRIORS 126-121 (OT) (serie 1-2)
E allora questi playoff non saranno una pura e semplice passeggiata di salute. Lo scoprono a proprie spese i Warriors che, dopo i due punti concessi ai Los Angeles Clippers al primo turno, cadono per la prima volta anche nei quarti. Al Toyota Center di Houston la vittoria va infatti ai Rockets, che però per festeggiare devono aspettare l'overtime: un monumentale Kevin Durant (46 punti per lui) riacciuffa i texani nel quarto parziale, dopo che il tabellino aveva detto più volte +11 Rockets, e in un'occasione, nel terzo quarto, anche +13. I 10 punti di fila del fenomenale 35 dei Warriors in appena due minuti, in apertura dell'ultimo periodo, permettono invece a Golden State di provare un allungo che, in caso di vittoria finale, sarebbe probabilmente risultato decisivo per l'esito della serie. Una serie che certamente i Rockets non volevano terminasse così. E non poteva permetterselo un certo James Harden, reduce da una delle migliori stagioni della sua carriera e che ancora una volta prende per mano i suoi nel momento in cui la sirena decreta che quattro quarti non sono sufficienti. Il supplementare trascorre infatti tutto con Houston davanti, ma con Golden State capace di mantenersi sempre a portata di sorpasso. La paura di una maratona di quattro ore come quella tra Portland e Denver è palpabile, ma ci pensa il Barba: dopo un suo isolamento in punta arriva infatti lo step-back e il canestro da 3, con i Rockets che volano dal +3 al +6. E solo in questo momento la squadra di coach Mike D'Antoni capisce di poter vincere la partita e tornare realmente in gioco nella serie. Alla fine Harden segna 7 punti dei 14 complessivi dei suoi Rockets nel supplementare, degno coronamento di una notte da 41 punti per lui. I Rockets ringraziano anche un Eric Gordon da 30 punti e soprattutto 7 triple su 14 a segno. Da rimarcare anche la doppia doppia di Clint Capela (13 punti e 11 rimbalzi), un risultato solo sfiorato da un Chris Paul (14 punti, 8 rimbalzi e 7 assist) che di fatto aveva avuto tra le mani anche l'ultimo pallone giocabile dei tempi regolamentari, quello che avrebbe evitato l'overtime. In un altro universo parallelo, però: nel nostro si va oltre i 40 minuti, con Golden State che tiene comunque aperta fino alla fine una partita che gli avversari strappano dando sfondo a tutte le proprie risorse. D'altronde l'intero quintetto iniziale di coach Steve Kerr termina in doppia cifra: da rimarcare, oltre alla prova di Durant, la tripla doppia di Draymond Green (19 punti, 10 assist, 11 rimbalzi). Un po' opaca nonostante i 17 punti all'attivo, invece, la prova di Steph Curry, assente non giustificato all'overtime: nel supplementare arrivano infatti due errori pesantissimi per lui. Ci fosse stato, oltre a Durant, anche un Curry al 100% forse oggi staremmo raccontando un'altra partita e un'altra storia.