Due italiane nella top ten alla maratona di Praga, vinta dall'israeliana di origine keniana Lonah Chemtai Salpeter. L'azzurra Catherine Bertone chiude settima in 2h31:07 a quasi 47 anni con il quarto risultato in carriera, alla vigilia del suo compleanno. Per la valdostana dell'Atletica Sandro Calvesi, due volte mamma e medico al pronto soccorso pediatrico, un'altra prova significativa a livello internazionale, dopo l'ottavo posto nella scorsa estate agli Europei Berlino dove è salita sul podio con l'argento a squadre. Sempre nella città tedesca, ma nel 2017, era scesa a 2h28:34 che è il record mondiale della categoria master W45. Oggi, in una mattinata fredda e ventosa con 4 gradi alla partenza, un passaggio a metà gara in 1h14:19 prima di una flessione, ma poi è riuscita comunque a mantenere un ritmo inferiore ai 3:40 al chilometro. Applausi anche per la piemontese Elisa Stefani (Brancaleone Asti), nona in rimonta con 2h33:36 sul traguardo nella capitale ceca per demolire di oltre quattro minuti il record personale di 2h37:54 datato 2012.
La protagonista assoluta della gara è stata, invece, Lonah Chemtai Salpeter, vincitrice in un formidabile 2h19:46. Un crono che proietta la trentenne israeliana di origine keniana al terzo posto nelle liste europee di sempre. Meglio di lei soltanto la britannica Paula Radcliffe, primatista mondiale con 2h15:25 nel 2003, e la tedesca Irina Mikitenko, 2h19:19 nel 2008.
Al maschile vittoria in 2h05:58 di Al Mahjoub Dazza, marocchino di nascita ma in gara per il Bahrain, che in dicembre aveva già corso in 2h05:26 sulle strade di Valencia. Battuti due etiopi, Dawit Wolde (2h06:18) e Aychew Bantie (2h06:23), entrambi al personal best.
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