Milan, Gattuso: "Bakayoko? Poi ne parliamo con la mia lingua in uno stanzino e vediamo..."

Il tecnico rossonero: "Ho aspettato sette minuti, non si era messo i parastinchi e ho scelto Mauri"

Al termine del successo contro il Bologna, Gattuso deve inevitabilmente tornare sulla lite in diretta con Bakayoko al momento dell'infortunio di Biglia. "Ho aspettato sette minuti, non si era messo i parastinchi e ho scelto Mauri - spiega il tecnico -. Nella mia carriera ho mandato a quel paese tanti allenatori, poi ci si è sempre guardati negli occhi". E ancora: "Mi possono dire di tutto, l'importante è che non si manchi di rispetto allo spogliatoio. Tutti possono mandarmi a quel paese, ma poi quando siamo in una stanzina vediamo. La priorità è il campo ora. Ne parleremo nello spogliatoio nella mia lingua, ché qua in televisione non si può...".

Gattuso è come sempre molto diretto nella comunicazione: "I voti li daremo a fine stagione, vedremo chi si è comportato bene e male. Si può migliorare nella personalità. A tratti si è dimostrato di giocare un buon calcio. Ci vuole voglia di mettersi a disposizione. Se non c'è questo è giusto andare a giocare al parco con gli amici. Io sono la dimostrazione di questo, mi allenavo da solo perché avevo il fuoco dentro e sono migliorato. Abbiamo fatto tanti miglioramenti sul piano tecnico. E' da troppo tempo che parliamo di altre cose, in questo momento dobbiamo cercare tranquillità e pensare al calcio".

Per quanto riguarda la gara, il tecnico del Milan commenta così la serata: "Sono tre punti importantissimi. Stamattina eravamo sesti e ora siamo a tre punti dalla Champions. Sapevamo le difficoltà che potevamo incontrare, è stata una vittoria fondamentale. In questi cinque giorni c'era rabbia negli occhi dei giocatori verso di me e ho chiesto a loro di metterla in campo. Complimenti a tutti, ad Abate e a Zapata. E' vero che facevamo il compitino ma in questi momenti è meglio non fare cose difficili perché se si sbaglia poi si prendono le colpe, ma siamo contenti. Le espulsioni? Mi infastidisce, ma è la gioventù. Paquetà mette le mani addosso all’arbitro e neanche se ne accorge ma fa parte dell'essere giovani. Mi dà fastidio, dobbiamo migliorare". Settimana prossima ci sarà la partita con la Fiorentina: "Dobbiamo pensare a noi. Oggi siamo rimasti in sette, c’erano giocatori con i crampi. Recuperiamo e poi andiamo a giocare. Si sono fatte tante chiacchiere quest'anno, la nostra è una rosa da grande squadra. Io sono stato il primo ad alzare l'asticella, non attraversiamo un buon momento. Facciamo anche i complimenti ai tifosi che non ci hanno fischiato come mi aspettavo".

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