Il Milan è a un bivio. O traccheggiare fra speranze e investimenti scarsi a causa del FFP, sempre una buona ragione per spiegare campagne acquisti timide a livello di qualità e quantità. Magari solo cullato dai ricordi di uno splendido passato, "come un boccettino di profumo vuoto che conserva solo l'antico incanto", rassegnato all'impotenza di raggiungere il livello del calcio inglese, al quale il "vero" Milan, fin dagli anni cinquanta, ha dato sempre sonore lezioni.
Ricordo ancora un 4-0 al Manchester, protagonista uno scatenato "Pantera" Danova, o l'ultimo 3-0, sempre contro i "Red Devils" con le firme, a San Siro, di Kaka, Seedorf e Gilardino.
L'altra strada è quella della reazione orgogliosa, che deve stimolare la proprietà a lavorare spinta da nuove idee, dalla coscienza che, solo 10 anni fa, il Club rossonero era uno dei grandi punti di riferimento del calcio mondiale, dal desiderio che il Milan debba ritornare presto in alto.
Le prossime tre settimane saranno quelle decisive per la storia milanista. Capiremo infatti le vere intenzioni del gruppo Elliott, che, con Ivan Gazidis, fino ad ora ha osservato, studiato, capito. Il nuovo A.D. inizierà dal 27 maggio ad agire, a cambiare, a rivoluzionare, in sede e a Milanello. Almeno questo è l'auspicio.Tutto partirà dal nuovo allenatore.
Se la nuova guida sarà uno dei nomi letti in questi giorni, allenatori normali dallo scarso appeal, beh il futuro non mi appare roseo, né rossonero, ma piuttosto banale e mediocre. Insopportabile per coloro i quali erano abituati a governare a corte e ora rischiano di vivacchiare ancora a lungo, relegati nella dependance del palazzo.
Mi auguro invece che sia una scelta forte, coraggiosa, ricca, significativa ed emblematica sui reali obiettivi e sugli ambiziosi traguardi della famiglia Singer. Fra qualche giorno, insomma, sapremo molto sul futuro del Milan!!