Ancelotti, prove di Napoli 2019-20

Il tecnico sperimenta soluzioni per la prossima stagione. E intanto eguaglia il primo Sarri

La serie di esperimenti di Carlo Ancelotti continuerà fino all’ultima giornata di campionato. Ed una ragione c’è: ha bisogno di capire fino in fondo la qualità delle sue pedine per intervenire in maniera chirurgica sul mercato. Contro la Spal si è visto un modulo alternativo al solito 4-4-2, una sorta di 4-2-3-1 che ha restituito molte pedine alle loro peculiarità. Come Allan, ad esempio, non più costretto a fare il cane da guardia della difesa e finalmente libero di spingersi avanti, come quando il Napoli aveva il centrocampo a 3. Sarà un caso, ma proprio ieri ha segnato il primo gol in questo campionato, mentre in quello scorso ne aveva realizzati 4. Con lui anche Callejon e Zielinski hanno ricoperto i panni di centrocampista avanzato e di esterno “alto” offensivo, una scelta che ha avuto conseguenze concrete sulla capacità di andare alla conclusione per la squadra azzurra.

Trattandosi di due formazioni che avevano già raggiunto i rispettivi obiettivi stagionali, è probabile che siano state anche più spregiudicate, leggasi i tiri complessivi che sono stati 17 (contro i 10 degli emiliani) 8 dei quali in porta (contro 5). Il Napoli, come spesso accade, spreca troppo e permette agli avversari di approfittarne, nonostante svariate conclusioni in meno. Il dato relativo ai portieri è emblematico: Viviano ha effettuato 5 parate, una delle quali decisiva, mentre Meret ha dovuto fare 4 parate, ben 3 delle quali decisive. A dispetto delle ultime prestazioni, molte delle quali da sbadigli, si è vista anche una squadra più cattiva, con 20 falli commessi rispetto agli 11 della Spal, a conferma di una sfida giocata senza troppi calcoli.

Però quelli di Ancelotti, i calcoli, sembrano tornare. Il coach azzurro si era posto come obiettivo il raggiungimento degli 80 punti complessivi e ora è a quota 76, con altre due giornate da disputare. Si è sempre detto, correttamente, che non sarebbe stato giusto rapportare l’attuale stagione a quella scorsa, la terza di Sarri con il miglioramento di svariati record storici. Allora la comparazione va fatta con la prima stagione del Comandante in panchina, annata 2015-2016, allora sì che i conti tornano. Alla giornata numero 36 di quella stagione post-Benitez, il Napoli contava 76 punti, 23 gare vinte, 7 pareggiate, 6 perse, 74 gol fatti e 31 subiti. Vai a leggere i numeri di quest’anno e ti accorgi che le due stagioni possono essere sovrapposte, completamente identiche se non per il numero dei gol: il Napoli di quest’anno ne ha segnati 6 in meno e ne ha subito uno in più.