Centrocampo da rinforzare e condizione fisica da migliorare, ma è davvero solo colpa di Allegri?

Tanti gli interrogativi in attesa del fatidico incontro tra presidente e allenatore

Aspettando sempre il tanto atteso incontro che ci sarà nei prossimi giorni tra Andrea Agnelli e Massimiliano Allegri dove, come scritto brillantemente ieri su questo sito da Sandro Sabatini, può succedere davvero di tutto è giusto domandarsi nel frattempo se il “fallimento” Champions della Juventus si può ricondurre esclusivamente all’operato in regresso del tecnico livornese. Quest’anno, ad onor del vero, abbiamo assistito a due fasi totalmente differenti tra loro nel percorso europeo della Vecchia Signora.

La prima (sino alla sconfitta casalinga contro il Manchester United), innovativa ed ambiziosa, dove per alcuni momenti la squadra di Allegri, supportata da una perfetta condizione fisica, ha ricordato anche per certi tratti la Juventus di Marcello Lippi. La seconda invece, remissiva e piena di infortuni, dove la squadra juventina ha smarrito l’entusiasmo iniziale e la convinzione nei propri mezzi che soprattutto l’arrivo di CR7 in bianconero aveva portato in dote. Se però l’atteggiamento difensivo post “Mourinho’s night” è ovviamente riconducibile in buona parte alla mentalità trasmessa ai giocatori dal proprio allenatore, si può dire lo stesso della precaria condizione fisica e dei tanti infortuni collezionati?

Sono ormai anni che la squadra bianconera invece di fare una sana preparazione atletica estiva, graduale e coscienziosa, si trova costretta da contratto a fare delle lunghissime (quanto tecnicamente inutili) tournée in giro per il mondo per esportare la propria immagine all’estero e raccimolare qualche milioncino di euro (che non fanno mai male certo) con le conseguenze però che sono sotto gli occhi di tutti. Alla luce dei fatti, ne vale davvero la pena? Se i risultati sono quelli che abbiamo visto quest’anno (soprattutto nella seconda parte) ovvero arrivare nel momento decisivo della stagione “cotti”, con molti elementi fuori condizione e con tanti, troppi, infortuni, e buttando quindi via tantissimi potenziali introiti finanziari per via della prematura eliminazione in Champions League bisogna davvero fermarsi per rifletterci sopra con grande attenzione e trarre le dovute conclusioni.

Altrimenti rischia di essere un gatto che si morde la coda. Cambiare (o costringere a cambiare) l’allenatore, se in futuro non si farà nulla per migliorare la preparazione atletica del gruppo potrebbe non bastare. Così come continuare a fare finta che a centrocampo non vi sia un evidente problema di mancanza di qualità (basti ripensare al centrocampo di Berlino…) sarebbe autolesionistico. Prendersela solo con Allegri, senza andare a migliorare le altre lacune evidenziate in stagione non sarebbe assolutamente giusto né risolutivo. Chi vivrà vedrà, giusto, come ribadito anche da Pavel Nedved domenica scorsa. Ma quest’anno si è già visto tanto, per far finta di niente per il futuro!

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