Per la quinta volta, Rafa Nadal troverà Novak Djokovic nella finale degli Internazionali di Roma. Lo spagnolo ci arriva dopo essersi preso la rivincita su Stefanos Tsitsipas, sconfitto per 6-3, 6-4 grazie a una gara di qualità e concentrazione. Più dura l’impresa del serbo, che impiega tre set (6-3, 6-7 (2), 6-3) per battere un coraggioso Diego Schwartzman. Nel tabellone femminile, la finale vedrà affrontarsi Konta e Pliskova.
Nella prima gara di giornata, ben conscio delle difficoltà affrontate una settimana prima nell'altura di Madrid, Nadal scende in campo concentrato e nel primo turno di servizio di Tsitsipas, dopo un doppio fallo del greco, sente già l’odore del sangue e con due grandi passanti strappa subito il break. Il giovane avversario è coraggioso e si fa valere con colpi profondi, ma Rafa è in giornata decisamente sì e dopo aver annullato due palle per il controbreak prosegue la sua corsa fino al 6-3 ottenuto in 48 minuti. Il secondo set si anima nel terzo game, con Nadal che strappa il break dopo aver fallito le prime due occasioni, la seconda con un dritto semplice spedito lungo. A Tsitsipas costano caro anche i dettagli, visto che molti colpi finiscono fuori per questione di centimetri: a rendere il tutto più complicato sono poi alcuni colpi da maestro del maiorchino, che riesce a trasformare in oro anche le palline apparentemente più difficili e appare in tutt’altra forma rispetto alle prime uscite dell’anno. Ancora una volta, Nadal fiuta le difficoltà dell’avversario e prova ad alzare il livello, ma il greco lotta strenuamente per mantenere il servizio nel settimo gioco e prolungare la sua partita. Serve a poco, comunque, perché Rafa non concede nessuno spiraglio e completa un match pressoché perfetto guadagnandosi l’undicesima finale sulla terra rossa di Roma dove per la quinta volta troverà Novak Djokovic.
Il serbo riesce nell’arduo compito di regolare il vivace Schwartzman: si fa sentire il peso del match di tre ore contro Del Potro, e l’argentino prova ad approfittarne con un atteggiamento aggressivo e coraggioso fin da subito. Agli impressionanti dritti di Nole l’avversario risponde altrettanto profondo, mettendoci anche un paio di lob spettacolari. La partita resta in equilibrio, senza palle break fino all’ottavo game: tanto basta a Djokovic, che approfitta della chance e va a servire per chiudere il primo set sul 6-3. Schwartzman prova a ripartire nella seconda frazione, ma strappare il servizio al serbo pare impresa impossibile, almeno fino al sesto game, quando il match si accende: break dell’argentino dopo una serie di drop e longilinea strepitosi, controbreak di Djokovic che poi, però, perde nuovamente il servizio. Schwartzman si ferma tuttavoa a due punti dal set: sul suo turno di battuta, Nole la spunta nuovamente dopo un incredibile scambio e si va avanti fino al tie-break. Qui l’argentino non vanifica il duro lavoro fatto e continua ad aggredire il serbo, che si arrende con soli due punti. Anche nel terzo set, Djokovic sembra faticare a prendere le misure ai ripetuti e perfetti drop shot dell’argentino, che però cade nel sesto game, dopo uno scambio che chiama in piedi tutto il Foro Italico. È la svolta definitiva del match, perché Schwartzman non trova più le forze per ribattere e, tra gli applausi, consegna a Djokovic la sua nona finale a Roma.
DONNE: FINALE PLISKOVA-KONTA Johanna Konta sarà la prima britannica dal 1971 ad approdare alla finale femminile degli Internazionali di Roma, dove incontrerà Karolina Pliskova. Nel primo match di giornata, la nativa di Sydney batte in tre set (5-7, 7-5, 6-2) Kiki Bertens, che viveva un momento d’oro ed era giunta in semifinale senza giocare, in seguito al forfait di Osaka. L’olandese fa valere la maggiore freschezza in un primo set combattuto, ma Konta rimonta dopo esser stata a due punti dalla sconfitta, lasciando a Bertens soltanto una palla break nell’ultima e decisiva frazione. L’ex numero 1 del mondo Pliskova si guadagna invece la sua prima finale a Roma in due set (6-4, 6-4) dopo aver raddrizzato il match contro Sakkari, partito con un break della greca al terzo game. La tennista ceca ha però il merito di restare nel match con lucidità, al contrario dell’avversaria che alterna buoni momenti a tanti errori. Nel secondo set, Sakkari prova a resistere ma l’evidente stanchezza accumulata viene fuori proprio nell’ultimo game, con il break che vale a Pliskova vittoria e finale.