Con una prestazione mostruosa, la Igor Gorgonzola Novara porta a casa la prima Champions della sua storia superando per 3-1 (25-18, 25-17, 14-25, 25-22) le eterne rivali della Imoco Volley Conegliano. Alla Max Schmeling Arena di Berlino, Egonu trascina le piemontesi alla conquista del trofeo più prestigioso e dà l’addio a Novara nel migliore dei modi. Per Francesca Piccinini settima Champions in carriera.
Volley: Novara sul tetto d'Europa
E’ diventata, nella storia dello sport, un po’ la seconda casa azzurra e anche quest’oggi non è stata da meno. Berlino, ancora una volta, si tinge col tricolore italiano, esattamente come nella finale mondiale di volley del 2002, come nel calcio nel 2006, come ancora con la pallavolo in un sabato pomeriggio da ricordare. Novara e Conegliano, ancora loro, a contendersi una Coppa Campioni che le ha viste dominatrici assolute anche in patria, con Supercoppa e Scudetto sollevati da Conegliano e la Coppa Italia nella bacheca di Novara. La “bella” della Max Schmeling Arena (proprio il Palasport che ospitò la finale iridata 17 anni fa) non ha, però, nulla a che vedere col recente passato: qui si scrive la storia e le protagoniste lo sanno. Lo sa soprattutto Paola Egonu: l’opposto di Novara ha già salutato le sue ormai ex compagne d’avventura e fronteggia nientemeno che il suo prossimo club. L’Igor Gorgonzola gioca, dunque, con Carlini in regia, Egonu opposta, le centrali Chirichella e Veljkovic, le schiacciatrici Bartsch e Plak (che ha la meglio su Piccinini), il libero Sansonna. Conegliano risponde con Wolosz in regia, l’opposta Fabris, le centrali De Kruijf e Danesi, le schiacciatrici Sylla e Hill, il libero De Gennaro. Nonostante l’Imoco sia il team con più confidenza con la manifestazione (terzo l’anno scorso, secondo due stagioni fa sempre in CEV), pare l’emozione giochi un cattivo scherzo alle venete, mai in partita e surclassate nei fondamentali nei primi due set.
Nel primo Egonu ne mette a tabellino 8, la migliore in campo insieme a Bartsch. Nel secondo le difese la fanno ancora da padrone, con scambi lunghissimi risolti solo dal colpo del campione. Un campione che spesso risponde al nome di Paola Egonu, ben supportata da Bartsch e Hill: il talento di Paola, all’ultimo atto con Novara e pronta a vestire la maglia che si trova di fronte, centra una delle sue migliori performance proprio nella giornata che le consegna la gloria, e Conegliano, lontano parente della squadra che ha dominato nell’ultimo atto della Serie A, non può che inchinarsi. L’ace sul 25esimo del secondo set suona come una condanna. A cui, tuttavia, Santarelli e le sue ragazze non accettano di sottostare. Il terzo set segna, infatti, la reazione di Conegliano grazie soprattutto a Wolosz, che cresce su Egonu e fa valere il proprio peso in zona punti. Complici alcuni errori al servizio di Novara, l’Imoco porta a casa il set. La ‘sbandata’ della Igor, però, è appunto solo una sbandata. Il quarto set, quello che risulterà l’ultimo atto del match, è una cavalcata che per Novara ha il sapore del ciclo che si chiude, vissuto di tocco in tocco fino al pallonetto, manco a dirlo, di Egonu che significa Champions League. La quarta, con quattro team differenti per un altro campione, in questo caso della panchina, Massimo Barbolini, il settimo per Francesca Piccinini, la regina di coppa.