Fare meglio della Juventus sarà possibile solo se la Juventus deciderà di sbagliare un campionato, fare meglio di se stessi per il Napoli è materia di discussione e di mercato. "Abbiamo fatto tanti gol, ma per la quantità di occasioni costruite e considerando tutti i pali presi, si poteva segnare di più. Sì, serve maggior cinismo”, dall’ultima conferenza stampa stagionale di Ancelotti si può intuire ciò che ha chiesto al presidente De Laurentiis: rinforzi dotati di maggior freddezza.
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I 27 legni colpiti in campionato segnano la linea di confine tra ciò che la squadra ha fatto e ciò che avrebbe potuto essere con maggiore precisione. Sarà possibile migliorare il rendimento, in termini di precisione e di cinismo, con la rosa di cui dispone oggi Ancelotti? Probabilmente no ed i nomi messi in discussione (tutti al di sotto dei mille minuti giocati), guarda caso, sono quelli che in campo si vedevano poco anche con Sarri in panchina.
Nella riunione di giovedì a casa Ancelotti si è fatto un calcolo, numerico e non di valore economico, relativo a quelli che nel Napoli difficilmente giocherebbero l’anno prossimo. Sono 15, più o meno, i calciatori in sovrannumero, 10 dei quali rientranti dai prestiti e 5 che presumibilmente usciranno dalla rosa attuale. E sarà questa la prima attività del ds Giuntoli, trasformare una ricchezza presunta in pochi, ma buoni, rinforzi per l’anno prossimo
Il primo sarà Giovanni Di Lorenzo, sempre che De Laurentiis convinca il suo omologo Corsi a non lasciarsi sedurre dalle tentazioni di Inter, Roma e Siviglia. Si tratta di un ragazzo toscano, non giovanissimo (ha 25 anni) ed è dotato di una potenza impressionante. “Di Lorenzo ha una cilindrata superiore a tutti gli altri. Se nella prova di sforzo la media dei calciatori della serie A sprigiona 300 Watt, lui ne sprigiona 400”, ha detto di recente il patron dell’Empoli, pronto ad incassare 10 milioni di euro per la cessione di un ragazzo al suo primo ed unico anno di serie A. Gli altri rinforzi arriveranno e, c’è da giurarci, Ancelotti sarà il garante del primo mercato condotto secondo le sue logiche, per avere tutto ciò che serve a migliorare il Napoli del prossimo campionato. Il resto dovrà farlo lui, dando una identità alla squadra che ha mutato pelle troppe volte. I 9 punti in meno sommati nel girone di ritorno, rispetto a quelli conquistati all’andata, manifestano un calo che lascia riflettere e che richiede interventi sul carattere, piuttosto che sul mercato. E questo sarà compito unico, indifferibile di Carlo Ancelotti.