È Nicolò Barella il secondo colpo dell’Inter targata Conte. Dopo l’uruguayano Godin, ecco un giovane italiano che può essere già considerato un pilastro della Nazionale. Il corteggiamento va avanti da tempo ma all’inizio della prossima settimana è fissato l’incontro decisivo tra Beppe Marotta e il presidente cagliaritano Tommaso Giulini, da sempre buon amico del mondo interista. L’operazione si dovrebbe chiudere intorno ai 45 milioni con l’inclusione quasi certa del portiere Ionut Radu, 22 anni, di proprietà dell’Inter e reduce da un buon campionato con la maglia del Genoa. In realtà Radu potrebbe essere chiuso in un secondo momento, in base al destino di Alessio Cragno, fresco di rinnovo contrattuale ma obiettivo nemmeno troppo nascosto della nuova Roma.
La prossima settimana Barella sarà aggregato alla Nazionale per le due partite di qualificazione per gli Europei, quindi per le visite mediche si dovrà aspettare la fine del mini-ciclo azzurro, oppure chiedere mezza giornata di permesso a Mancini, ipotesi questa decisamente meno probabile. Barella firmerà un quadriennale che parte da 2 milioni per arrivare fino a 2,5 e il suo arrivo potrebbe preludere a un profondo rinnovamento del reparto di centrocampo che nella gestione Spalletti ha creato problemi in vari periodi soprattutto a livello qualitativo.
Ma l’Inter si sta muovendo anche in altri reparti e oltre a monitorare con grande attenzione l’esterno destro Youcef Atal del Nizza ha fatto in questi giorni dei passi in avanti importanti per Steven Bergwijn, attaccante esterno olandese ventiduenne del Psv Eindhoven, molto apprezzato (e sofferto) come avversario nelle partite di Champions League del passato autunno.
Bergwijn è il sostituto perfetto di Perisic (che comunque è destinato a partire, destinazione Premier League), c’è già stata un’offerta di 25 milioni contro una richiesta di 40, ma il club nerazzurro non ha abbandonato la pista, pur sapendo che c’è la pericolosa concorrenza del Tottenham. Ma se arrivasse presto l’offerta giusta per Perisic, questa potrebbe già essere la terza grande operazione dell’Inter di Conte.