Con le finali europee ormai in archivio non ci sono davvero più ostacoli nella corsa ad ufficializzare il nuovo allenatore bianconero che sostituirà l’ “esonerato” Allegri nel corso della prossima stagione. Siamo davvero ai dettagli. Manca ancora il nome finale però e qui, a prescindere da chi sarà, ci saranno molte persone che si faranno male, perché in tanti (troppi) si sono sbilanciati clamorosamente in un senso piuttosto che nell’altro come se una dirigenza esperta e competente come quella della Juventus non avesse previsto almeno tre piani (tre nomi di livello) ad incastro a seconda delle variabili di mercato. Peccato che quel nome non sarà Jurgen Norbert Klopp, il tecnico che più di tutti mi sarebbe piaciuto vedere seduto sulla panchina bianconera per il dopo Allegri. Come canta Vasco Rossi in uno dei suoi pezzi migliori degli ultimi anni “Ed è proprio quello che non si potrebbe che vorrei”…
Finalmente il suo calcio spettacolo (anche se in finale non si è praticamente visto), la sua idea spregiudicata di gioco lo ha ripagato dei tanti sacrifici fatti in carriera regalandogli la prima Champions League.
Se lo merita Klopp, perché ormai sono davvero tanti anni che propone un’identità unica, un marchio di fabbrica riconoscibile a distanza. Un modo coraggioso di affrontare le sfide sempre, a prescindere dalla forza dei rivali. Nessuna paura nemmeno dinanzi i più forti. Niente calcoli.
Ne ha ribaltati di pronostici nel corso del suo avanzamento professionale il tecnico tedesco, anche e soprattutto quando ha vinto; quasi mai da favorito poi. Dopo aver interrotto il ciclo negativo di sconfitte in finale (abbattendo il Tottenham di Pochettino), ancor di più che in passato sarebbe stato l’allenatore giusto al momento giusto per riportare alla Juventus quella mentalità europea di giocarsela sempre all’attacco che ormai manca dai tempi di Lippi. Peccato.
A prescindere comunque da chi sarà il nuovo allenatore della Vecchia Signora nella prossima Champions League quello che sicuramente chiedono (chiediamo) tutti i tifosi bianconeri è il cambio radicale di mentalità in campo europeo. Su quello non ci sono margini di trattativa che tenga.
Non più una tattica attendista, conservatoria, all’italiana ma un atteggiamento spregiudicato, anche incosciente se necessario, per cambiare il corso della storia bianconera ed invertire quel trend europeo negativo che dura ormai da 23, lunghissimi, anni. Un’eternità se ti chiami Juventus.