La Fiorentina passa di mano. Rocco Commisso, il magnate italo-americano interessato al club viola, e i fratelli Diego e Andrea Della Valle si sono infatti incontrati a Milano nel quartier generale operativo della famiglia Tod's. Un summit durato quasi due ore al termine del quale è arrivata la tanto attesa fumata bianca: il club toscano passa di mano per 165 milioni di euro. Mancano solo i comunicati per il closing, attesi per giovedì.
Nel lungo pomeriggio Commisso, assieme al suo braccio destro Joe Barone, si è anche recato nello studio Bonelli Erede, di proprietà dell'avvocato Carlo Montagna, membro del Cda uscente della Fiorentina e storico legale della famiglia Della Valle per redigere i contratti. Da qui l'imprenditore italo-americano è riuscito a depistare i cronisti e fare perdere le proprie tracce, uscendo da un ingresso secondario. L'agenda di Commisso resta top secret: domani sono previste nuove riunioni a Milano, mentre giovedì dovrebbero arrivare i crismi dell'ufficialità al passaggio di proprietà. Solo allora Rocco Commisso potrebbe andare a Firenze ma al momento non sono ancora previsti incontri ufficiali con il sindaco Nardella.
In attesa dell'ufficialità circolano già voci sul futuro organigramma del club, con Giancarlo Antognoni indicato come possibile vice-presidente, Umberto Gandini come amministratore delegato e in panchina Luciano Spalletti.
Ratificato il passaggio di proprietà, per Commisso ci sarà subito la prima grana da risolvere. E che grana! Perché trattenere Federico Chiesa, al netto del comunicato degli uscenti Della Valle, non sarà impresa facile. Anzi, ha tutte le caratteristiche della mission impossible visto che il giocatore ha deciso di fare il salto di qualità e Juve e Inter hanno ingaggiato un match accesissimo per assicurarsene le prestazioni. Presentarsi al popolo viola senza Chiesa non sarebbe, inizialmente, un buon biglietto da visita. Ma i 70 milioni che frutterebbe la cessione dell'esterno figlio d'arte potrebbero invece essere per Commisso la carta utile per un mercato ambizioso, capace di soddisfare una piazza caliente come quella fiorentina.
CHI E' COMMISSO Di lui si è parlato moltissimo un anno fa, perché entrò nella corsa al Milan e si sbilanciò pubblicamente manifestando l'interesse per il club allora in mano ai cinesi. Il suo interesse per il calcio è di lungo corso. Non solo i Cosmos, storica squadra made in Usa, ma anche gli accostamenti lontani (si parla del 2010) alla Roma - avrebbe potuto far parte della cordata Di Benedetto-Pallotta - e alla Sampdoria. Insomma, la Serie A è una sua fissazione. Per l'amore vero e proprio tocca aspettare qualche giorno. Di lui, per sua ammissione, si sa che da bimbo tifava Juventus. Una "macchia" sul suo passato che a Firenze sarebbero pronti a perdonargli. Dal punto di vista imprenditoriale, Commisso è il proprietario di Mediacom, il quinto gruppo di tv via cavo d'America e un patrimonio stimato di più di 4 miliardi di dollari e quattromila dipendenti. È un emigrato italiano, nato in Calabria e spostatosi negli Stati Uniti con la famiglia a 12 anni, pagandosi gli studi fino a laurearsi alla Columbia University di cui è parte della Hall of Fame e il cui stadio, alla periferia nord di New York, gli è stato intitolato. Quella coi Cosmos è stata finora la sua unica avventura nella gestione di una società sportiva.