Nuovo colpo di scena sul caso Neymar. Lo studio legale incaricato in un primo momento dalla ragazza brasiliana che accusa il calciatore ha rivelato di aver rinunciato al mandato perché la richiesta iniziale era di una denuncia "per aggressione, non per stupro". La donna avrebbe riferito "che il rapporto avuto con Neymar Jr. era stato consensuale (come ha provato a dimostrare O Ney pubblicando alcune foto su Instagram), ma che durante l'atto il giocatore poi era diventato violento".
La rescissione del mandato, ha spiegato al Jornal Nacional lo studio legale Josè Edgard da Cunha Bueno Filho, sarebbe legata a una divergenza sulla linea legale da seguire e ad alcune contraddizioni nella versione dei fatti della presunta vittima. "Ero contro ogni azione eclatante", ha spiegato l'ex legale dell'accusatrice del brasiliano. E proprio in questa direzione si era mosso lo studio che difendeva la donna, fissando un incontro con i rappresentanti dell'attaccante del Psg. Incontro nel quale, riferisce Globoesporte, era stata respinta ogni ipotesi di transazione giudiziaria in ambito civile.
"Purtroppo Neymar ha minimizzato l'incidente", hanno spiegato gli ex legali della donna. Atteggiamento che ha fatto precipitare la situazione, con un clamoroso cambio di scenario. Stando alla ricostruzione dei fatti, il 31 maggio l'accusatrice di Neymar ha dato incarico infatti ad altri legali, trasformando la denuncia per aggressione in una formale accusa di stupro. Svolta che, stando allo Fernandes Abreu, potrebbe portare la presunta vittima a un'accusa per diffamazione. I rapporti medici dell'ospedale parlano infatti di segni di aggressione, non di violenza sessuale.